Jeanette Winterson è un’autrice che mi è entrata nel cuore in adolescenza. Non potevo perdere l’occasione di leggere questa nuova uscita: 12 bytes. Quali sono le tematiche al suo interno? Scopriamolo insieme.
In che modo la tecnologia è entrata a fare parte della vita dell’uomo? La Winterson si pone questo quesito e affronta la storia dello sviluppo delle macchine, facendo attenzione alla sorveglianza sempre più pressante specie dopo l’11 settembre, il conseguente calo della privacy e lo sfruttamento di queste per ogni più piccola comodità.
Lo fa attraverso lo studio delle origini, passando dalla cultura degli stati, la religione e l’arte. Il futuro è progresso e voltare le spalle alla tecnologia e alla scienza è ciò che di più sbagliato si possa fare. Le intelligenze artificiali possono suscitare timore, ma solo liberandosi dalle catene della paura e abbracciando il divenire con coraggio si possono guardare gli aspetti positivi.
L’autrice inoltre si concentra sulla sessualizzazione della tecnologia, un aspetto privato avvolto da tabù e pregiudizi. Molto interessante è il suo esplorare il passato per analizzare il futuro, attraverso la mitologia e la fisica, citando senza pudore le relazioni non convenzionali.
Ogni cosa deve avere il giusto utilizzo. Anche la tecnologia, a suo modo, deve essere tale.