Review Party: Recensione di “Gilded” di Marissa Meyer

Mi sembra sia passato un secolo da quando vi ho parlato di Marissa Meyer e Le Cronache Lunari sono giunte a conclusione. Gilded è stata una sperata e davvero molto voluta pubblicazione qua in Italia, un’uscita che giunge carica di grandi aspettative.

Una nuova storia e, di conseguenza, una nuova rivisitazione. Questa volta la scrittrice prende in causa la fiaba di Tremotino scritta dai fratelli Grimm, dando se possibile un tocco ancora più cupo e oscuro all’atmosfera. Non c’è da temere: oltre all’ispirazione, il mondo da lei costruito è originale e saldo.

Così, facciamo la conoscenza della figlia del mugnaio: Serilda, una ragazza tutt’altro che candida e indifesa e che, anzi, sfrutta a suo piacimento ogni tipo di bugia. Una maledizione donata, se così si può dire, dal dio stesso delle menzogne Wyrdith.

Proprio durante uno dei suoi ammalianti e ingannevoli racconti, quello che prevede la sua capacità di trasformare la paglia in oro, Serilda attrae l’attenzione di Erlking, raccapricciante creatura giunto al villaggio per la sua consueta Caccia. Così, la ragazza viene condotta al suo castello e solo un oscuro patto la separa dalla salvezza. Nonché, un compagno di prigionia che diventa fondamentale.

Ho amato la caratterizzazione della protagonista. Il suo essere spinta a mentire rende la narrazione dinamica e imprevedibile, quindi altamente interessante da seguire. L’ambientazione intrigante per il suo essere oscura lascia spazio soprattutto al sentimento di speranza della ragazza, nonché al timore per il futuro.

“Gilded” è un romanzo molto scorrevole, che intrattiene per poche piacevoli ore e mette urgenza sul voler leggere il libro conclusivo della storia. Non è all’altezza delle Cronache (anche per un fattore affettivo) ma di certo è un ottimo ritorno di Marissa Meyer alle amate rivisitazioni che l’hanno resa famosa.

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