Guidata da una profezia della nonna, Serenity vive la vita in funzione di quelle parole. Nulla la distrarrà dal percorrere la giusta via, quella che la condurrà verso la felicità e il suo grande amore. Eppure, ancora non ha fatto i conti con il vichingo che le sconvolgerà tutti i piani.
Fin da bambine, siamo state abituate male e a credere in ciò che i film con le principesse come protagoniste ci volevano propinare. Discorso generale, ovviamente, lo dico sempre che ai principi azzurri ho sempre preferito il Re delle Zucche. Ma quei cartoni animati li ho visti anche io, è innegabile.
Ti portano a credere in un futuro idilliaco ma poco realistico, in cui si vivrà circondati da uccellini cinguettanti, musiche trionfali e un uomo sempre attento, sempre perfetto, pronto a realizzare i nostri desideri. Serenity non è cresciuta a nutella e Disney, ma la profezia che le ha fatto la nonna a tredici anni ha avuto la stessa funzione.
Un inizio accattivante, quello del terzo romanzo di Emma Mei, che mi ha subito messo di buon umore e spinta a seguire con estremo interesse la storia che ha creato. Scoprire dove volesse andare a parare è stata la vera sfida e nel mezzo ho potuto godermi una storia leggera ed emozionante, che senza pretese scalda il cuore e cerca di trasmettere qualche velato insegnamento.
Tutto procede su binari impostati e precisi. Ma, si sa, la vita è proprio quella cosa che capita quando si fanno altri piani. La vita, per Serenity, diventa il Vichingo. Non perché da sola non sia capace a stare, ma perché diventa il completamento perfetto che finalmente la farà sentire davvero serena.
Ma non tutto è semplice e lineare come parrebbe, a cominciare dal fatto che chi inizia a sconvolgerle i sensi non corrisponde per nulla alla figura profetizzata quando aveva tredici anni. Ora, che Serenity ne ha ventisei, le resta poco tempo per portare a concretizzazione ciò che da metà della sua vita la condiziona in tutto e per tutto.
Emma Mei si diverte a giocare con i suoi personaggi e il lettore non può non fare altrettanto, mentre spera che tutti i nodi vengano al pettine e ci sia un lieto fine. In “La percezione del cuore” si cambia strada una volta, poi ancora e di nuovo, in una giostra di sentimenti che risana l’animo e mostra il mondo con colori differenti. Con una percezione nuova, che porta a essere migliori osservando tutto da una prospettiva diversa.