The Upper World è un romanzo che al momento non mi sembra abbia particolare risonanza, ma che conquista con una storia frenetica e avvincente e con una particolare cura ai dettagli di trama e caratterizzazione.
La sua storia si dipana su due linee temporali differenti, aventi come protagonista l’adolescente prima e l’adulto poi Esso. Dotato di una particolare capacità, riesce ad accedere al Upper World, un luogo in cui spazio e tempo si piegano al suo volere mostrandogli ciò che è stato o lo attende.
Quindici anni dopo il primo riscontro, un’orfana bussa alla sua porta: la giovane Rhia, di cui lui è tutor di fisica. Insieme scopriranno quanto siano indispensabili l’uno per l’altra nonché la risposta a molte delle domande che li hanno tormentati.
I punti di vista sono chiari e precisi e gli sviluppi dei due personaggi coerenti. I viaggi nel tempo sono ben sfruttati, senza esagerazione e molte curiosità attuali sull’argomento vengono sviscerate a dovere. Lo stile di scrittura di Femi Fadugba colpisce per il suo essere diretto, senza andare per il sottile e colpendo per questo il lettore.
The Upper World è un romanzo d’esordio notevole e curato, in grado di conquistare gli appassionati di fantascienza e chi è in generale alla ricerca di una lettura particolare e sorprendente.