Quando Anaïs viene licenziata e il suo compagno la lascia, il suo quotidiano viene stravolto. Ricorderà poi una frase pronunciata un giorno da un tatuatore sulla città di Limoges, ed è lì che deciderà di andare. La giovane è alla deriva, ma questo senza contare l’incontro con Tiziana, una vecchia signora, e Hémon, un giovane ragazzo. Entrambi sapranno come, gradualmente, donarle di nuovo un sorriso.
“Spigoli” è un libro che mi ha semplicemente conquistato. Ci troviamo di fronte a un romanzo dolce e pieno di speranza, nonostante le tematiche siano serie e affatto trascurabili.
Mi è piaciuto molto seguire l’evoluzione di Anaïs, che nonostante le difficoltà non cede alla tristezza, piuttosto fa di tutto per ritrovare il suo carattere gioviale. Il suo equilibrio è infatti sconvolto da una serie di eventi importanti e negativi e può contare, a questo punto, solo sul sostegno della sorella Camille.
Ho amato il rapporto tra le due sorelle: anche nei legami di sangue, è possibile che gli opposti si attraggano e con loro funziona proprio così. Nonostante le differenze personali riescono sempre a sostenersi e trovare dei punti in comune per non lasciarsi mai.
Comunque, saranno due incontri speciali a tirarla definitivamente fuori dalla spirale negativa in cui stava cadendo: quello con Hémon e Tiziana. Ogni personaggio è trattato con estrema cura e precisione e questo da modo al lettore di apprezzarli ancora di più. Il tutto grazie allo stile di scrittura dell’autrice, scorrevole e leggero.
Se state cercando un romanzo che sappia emozionarvi, date una possibilità a Paulina Harmange e al suo Spigoli.