Nuova lettura, nuovo retelling. Per il momento non mi sono ancora stancata, quindi cerco sempre di recuperarli quando mi è possibile. A memoria non ricordo storie ispirate a La bella addormentata nel bosco (almeno, in tempi recenti) e devo dire che Malice vince per il riuscire a risultare originale agli occhi del pubblico.
La principessa Aurora è la futura regina del regno di Briar, ma la vera protagonista è Alyce, la Grazia Oscura. Il loro incontro avrà dei risvolti imprevedibili che metteranno a rischio il destino dei personaggi e del regno stesso.
Malice non è un romanzo perfetto, eppure è riuscito a intrattenermi in particolar modo per la costruzione del suo mondo. L’autrice mi ha dato l’impressione di voler creare un’ambientazione ricca e complessa, però a volte è parso non riuscisse ad averne il controllo, rendendo alcuni passaggi un po’ confusionari.
La storia ha quel tocco oscuro e coinvolgente che ha reso la lettura gradevole nell’insieme. Anzi, sono rimasta convinta al punto di non vedere l’ora di scoprire il vero epilogo di questa fiaba, nel prossimo volume. Alyce è ovviamente un personaggio che attrae per il suo essere oscura, ma anche Aurora si difende bene con la sua caratterizzazione.
Al centro di tutto, la maledizione scatenata sulle Figlie del Re e della Regina, destinate a morire allo scoccare del loro ventunesimo compleanno. L’unica soluzione è il bacio del vero amore, ma non è tutto così chiaro e semplice come parrebbe.
Presa ispirazione dalla nota favola, il libro prende la sua personale via, conducendo verso dei risvolti inaspettati ma coerenti. Non mancano i classici intrighi di palazzo che mettono ancora più pepe al tutto. Malice è un buon inizio di serie, che si concluderà giusto con un altro volume. Non vedo l’ora di poter tornare dai personaggi per sapere come tutto andrà a finire.