Come tutti ben sappiamo, questo è il momento in cui i retelling mitologici vanno per la maggiore. Questo porta, come sempre del resto, alla pubblicazione di tantissimi libri e noi lettori siamo costretti a barcamenarci tra questi, cercando di capire cosa è di qualità e cosa no.
Ebbene, non solo “La schiava ribelle” fa parte del gruppo di romanzi convincenti, ma ha come valore aggiunto in più il fatto di essere stato scritto da un’autrice italiana. Ero emozionata di conoscere Eleonora Fasolino e questa sua opera pubblicata da Newton Compton Editori mi ha davvero convinto.
La scrittrice si è concentrata sulla figura di Briseide, principessa troiana che diventerà moglie di Achille. Le circostanze che portano i due a conoscersi sono le più drammatiche e la ragazza vive la condizione di (nei fatti è così) concubina soddisfacendo a comando le pulsioni dell’uomo.
D’altronde, se vuole avere salva la vita deve accettare la nuova situazione anche senza volerlo davvero. Oltre al rapporto sempre più stretto con Achille, Briseide farà la conoscenza di Patroclo, l’unico per cui l’uomo sembrerebbe avere un occhio di riguardo. I due uomini sono tanto uniti quanto caratterialmente diversi e la ragazza si troverà divisa tra i due.
Ciò che risulta più interessante è proprio il rapporto che viene a crearsi tra tutti e tre, sullo sfondo di una guerra di cui abbiamo sentito più e più volte narrare gli esiti. Bisogna sempre ricordarsi che si tratta di un retelling, quindi certe critiche non dovrebbero nemmeno esistere.
Se cercate uno storico con tanto romanticismo, “La schiava ribelle” è una lettura che farà al caso vostro. Un plauso alla Fasolino per il risultato ottenuto.