Ho avuto l’occasione di leggere “L’ultima ricamatrice”, quindi non mi sono lasciata sfuggire l’occasione per recuperare questo nuovo romanzo di Elena Pigozzi. L’autrice riesce ancora una volta a realizzare una storia potente in cui è il femminile al centro di tutto.
In particolar modo, facciamo la conoscenza di Sara e di quanto siano profonde le origini della sua famiglia. Tutto è radicato nella casa bianca, luogo in Sudamerica tirato su letteralmente da Ines e Giovanni, i capostipiti mai dimenticati. La storia di tutti, dal passato al presente, è pregna di avvenimenti che colpiscono il cuore, talvolta con piccole gioie e altre con grandi dolori.
L’acqua è un elemento fondamentale, in grado di adattarsi agli spazi e di diventare dirompente alla prima occasione. Anche lei, come noi, è la spettatrice della vita di questa famiglia e accoglie Sara come un’amica lontana ora ritrovata.
Lo stile di scrittura di Elena Pigozzi è evocativo e delicato, tanto da rendere la narrazione fluida. Uno stile inconfondibile che rende la storia di questo romanzo una piccola perla preziosa. Una nuova lettura di un’autrice imperdibile, che non smetterò mai di tenere d’occhio e sostenere.