Review Party: Recensione di “Meravigliosa” di Julia Quinn

Partita per Londra alla volta della casa degli zii, Emma Dunster è pronta a godersi la nuova Stagione. Sa già che quella non sarà mai casa sua e che l’America l’aspetta con tutti i prestigi di famiglia. Un azzardo, il desiderio di sentirsi un’altra, la farà accidentalmente finire tra le braccia del duca Alexander, portandola inevitabilmente a cambiare i propri piani.

Si torna finalmente a parlare di Julia Quinn, con la serie da esordiente che l’ha portata in seguito al successo. I punti di forza sono come sempre i personaggi e i dialoghi che l’autrice riesce ogni volta a costruire accuratamente.

Non è di certo il suo lavoro migliore, ma “Meravigliosa” rimane una lettura leggera e godibile. Ha in sé tutti i tratti che contraddistinguono sue opere ben più note e importanti, come l’ormai famosissima Bridgerton. La Quinn ci fa ancora una volta innamorare dei suoi personaggi, intrecciando tra loro situazioni esilaranti e divertenti.

Ho amato Emma per la sua spigliatezza e il suo essere estremamente intelligente. Ha un buon spirito d’osservazione e nonostante sappia quale sia la sua posizione sociale riesce a sfruttare il proprio ruolo e sentirsi comunque libera. Almeno fino all’incontro con il Duca Alexander: da quel momento niente sarà più tranquillo e preventivato.

L’evoluzione dell’amore tra Alexander ed Emma ha un crescendo logico ed emozionante. Certo, comunque si adatta ai canoni tipici dell’epoca vittoriana nonché della fine degli anni ’90 (periodo in cui il libro è stato pubblicato per la prima volta), quindi attualmente possono risultare un po’ datati, poco originali.

Un libro che richiama le atmosfere di Bridgerton e che fa emergere l’innocenza positiva di una scrittrice che aveva appena cominciato a scrivere e ancora non sapeva quale futuro la stava attendendo.

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