La tematica centrale portata in superficie dal romanzo “Questo post è stato rimosso” di Hanna Bervoets è quella che lega i social alla nostra vita di tutti i giorni. In particolar modo viene analizzata la situazione dall’altra parte, attraverso gli occhi di chi modera i contenuti ed è quindi esposto maggiormente a un mondo di fatto tossico. Una situazione che mi ha ricordato molto il documentario “The social dilemma” disponibile su Netflix.
Ben è dipendente dai social e quando viene obbligato a staccarsene completamente per una settimana la sua mente va in pezzi. Viene affrontato questo distacco come una vera e propria dipendenza da droga, passando da step come assuefazione e poi astinenza.
Un aspetto molto interessante di questo documentario è la parte dedicata alle interviste ai veri esperti del settore. I loro studi hanno portato a scoperte psicologiche interessanti se non addirittura rivoluzionarie, per non parlare degli effetti dei social sulla salute mentale dei cittadini di tutto il mondo.
I social hanno portato a un’innegabile miglioramento della comunicazione, vero, ma con quali conseguenze? La mente umana è labile e gli stimoli a cui viene continuamente sottoposta in questo mondo virtuale possono provocare danni considerevoli, come depressione, stress, isolamento sociale, ansia e altri disturbi fisici e mentali.
Stimoli comunicativi che sempre più spesso si rivelano fasulli, come le bufale dilaganti su fatti di cronaca che si rivelano non veri e che costa fatica in certe situazioni andare a sfatare. Si comincia a vivere in uno stato dove la realtà lotta con la finzione e distinguerle diventa molto complicato.
Certo, The Social Network calca molto la mano sugli effetti negativi, ma è sempre importante sottolinearli in modo tale che ognuno possa fare autocritica e capire il personale rapporto con i social. Un obiettivo che anche questo romanzo cerca di porsi e che, a mio parere, centra in pieno.