Amo Jones non fa esattamente parte delle autrici su cui scommetterei. Il genere letterario di cui scrive, altrettanto. Trovo difficile adattarmi a certe storie… eppure, devo ammettere che sono rimasta sorpresa ancora una volta.
Ho affrontato la lettura de “Il cigno d’argento” con molta cautela, una lettura che però si è dimostrata sempre più intrigante e che mi ha portato a volere leggere subito il libro successivo. Finalmente, “Il filo d’argento” è disponibile anche qui in Italia.
Tutto riparte da dove si era interrotto e la spirale oscura è sempre più discendente. Il marcio che scorre tra le pagine non ha nulla a che vedere con l’etica: solo dimenticandosi di questo si può apprezzare il romanzo. Solo così si può trovare la curiosità che spinge a volere subito il volume successivo.
Madison e Bishop tornano ancora più tormentati e incasinati. Sembra che sia questo ciò che li accomuna e che porta avanti la loro storia d’amore, se così si può definire. In questa concatenazione di eventi si vive costantemente su una giostra di cui non si ha il controllo, ma fortunatamente Amo Jones tale controllo ce l’ha eccome.
Così, ci si può abbandonare alle pagine, spegnere il cervello con tutto il raziocinio che ne consegue.