Uno dei motivi per cui “Nessuno ne parla” è un libro meritevole di essere letto è lo stile di scrittura dell’autrice: Patricia Lockwood.
Patricia Lockwood scrive in modo scorrevole e con un ritmo fin da subito serrato. Questo è necessario, perché seguire ciò che capita all’autrice risulta fin da subito un viaggio frenetico nella mente umana.
Frenetico, proprio come il mondo attorno a lei, quasi impazzito in questa era dei social che l’hanno resa nota ai più. Realtà e virtuale si mescolano e ciò è evidenziato molto bene nel corso del libro, portando all’attenzione non solo le differenze ma anche, in modo sempre più subdolo, le somiglianze che rendono queste due rette parallele assolutamente identiche.
Sembra quasi di avere a che fare con l’Ulisse di Joyce: una lettura in cui lo scorrere dei pensieri è ancora una volta frenetico e crea nel lettore disorientamento. Bene, anche qui si ha la stessa identica sensazione, fino al punto di non sentirsi più nel proprio corpo ma in quello della nostra protagonista.
Il modo in cui le emozioni vengono descritte arriva al cuore come un pugno crudele e inaspettato. Non ci sono filtri, a discapito di quello che si possa pensare dall’ambientazione, ma solo la cruda verità che si spalanca di fronte agli occhi di chiunque.
“Nessuno ne parla” è un romanzo tutto da scoprire e grazie allo stile di Patricia Lockwood rimarrete incollati alle pagine desiderosi di sapere come tutto avrà un inizio e una fine.