In un futuro alla deriva che rende sempre più difficile vivere, Luis sembra essere l’unico a prendere a cuore l’umanità tutta. Eppure, come Uomo della Fine non può fare altro che catalogare l’ambiente memorizzando tutto ciò che si estingue, tutto ciò che muore con il degrado frenetico della Terra. Solo una scoperta inaspettata in Ecuador saprà risvegliarlo dal torpore e infondere nuova speranza per l’avvenire.
Insegnare l’importanza del rispetto dell’ambiente non è mai stata una cosa semplice, soprattutto ora che le risorse naturali sono finite e le generazioni a venire pagheranno care le conseguenze dell’indifferenza di chi ci ha preceduto. Eppure non bisogna mai sottovalutare quanto un racconto con queste tematiche possa essere illuminante, specialmente se diffuso tra i giovanissimi lettori.
Ilenia Maria Calafiore prende a cuore questa missione narrando con semplicità e inventiva una storia futuristica che profuma di avventura per veicolare delle argomentazioni che sono più attuali che mai. Con Luis mi sono emozionata, sorprendendomi per le più piccole cose e ricercando nel testo l’ottimismo in merito ormai perduto, proprio come capita al protagonista costretto a un compito triste e alienante.
La società così descritta sembra essere nella sua esagerazione paradossalmente plausibile, considerando che la storia è ambientata tra più di 100 anni. Fantascienza e realismo si mescolano intrattenendo il pubblico, anche chi come me potrebbe essere fuori target ma che apprezza imbarcarsi nelle letture per l’infanzia.
Se vi è piaciuto il film Pixar “Wall-e” sono certa che “Soluzione Kepler” vi trasmetterà forti emozioni e piccoli spunti di riflessione. Nonostante il libro sia molto breve racchiude in sé una narrazione soddisfacente, che può con poco risvegliare le coscienze e parlare del futuro del nostro pianeta ai più piccoli. Storie come questa e animi aperti al cambiamento sono vitali per la loro formazione.