L’unica certezza nella vita di Lenni è di essere malata terminale. Già a 17 anni sa che le rimane poco da vivere e che questo tempo lo trascorrerà al Princess Royal Hospital di Glasgow, il luogo che le farà da seconda famiglia nel momento più buio per lei. Le domande esistenziali l’attanagliano e in questo percorso spirituale incontra Margot, una donna di 83 anni con cui entra subito in sintonia. Due mondi paralleli e all’opposto, che di fronte alla morte intrecciano i destini e si fanno forza a vicenda, contro la malattia e i problemi del quotidiano.
Il romanzo di Marianne Cronin non è per i deboli di cuore, eppure se si ha il coraggio di ascoltare la storia delle protagoniste, si chiude il libro sentendosi diversi, carichi di quella sensazione di forza che spinge ad essere migliori e a rendere ogni giornata speciale. Con Lenni e Margot si ride e si piange, si entra in sintonia con le loro anime fino a sentirle amiche. La Cronin riesce a intrattenere con una storia d’impatto e originale, senza cadere nei cliché tipici.
In mezzo alla sofferenza ci si sente coccolati dalle parole magistralmente dosate dall’autrice, un espediente confortante e che aiuta a superare la paura quando ci si rende conto che l’epilogo è vicino. Si rimane incollati alle pagine anche grazie all’arte, un elemento chiave del romanzo, cuore pulsante della vita di Margot, che ora trova un nuovo scopo nei suoi disegni: raccontare la sua storia e quella di Lenni.
Le protagoniste sono assolutamente adorabili ed è interessante seguire le reciproche esistenze a cavallo tra passato e presente. Sono donne comuni ma al contempo uniche, pronte indirettamente a impartire una grande lezione di vita. Con loro si vive l’amore e la gioia della vita, così come la sofferenza e la rassegnazione. Cent’anni, la somma delle loro età, raccontate attraverso dei dipinti emotivamente folgoranti.
Oltre a loro si scoprono i volti di altri personaggi che, seppur secondari, conquistano per la loro caratterizzazione essenziale ma incisiva, divertendo con le loro entrate in scena. L’amicizia è un saldo principio del libro e va oltre i pregiudizi, oltre la differenza di età, oltre i diversi ideali. La storia avvicina gli opposti stringendo un’unione commovente e invidiabile, in grado di far riflettere sui rapporti interpersonali che ha ognuno di noi.
“I cent’anni di Lenni e Margot” è un tributo alla vita e al desiderio di trovare fino alla fine il proprio posto nel mondo. Tratta la morte non come il capolinea, ma come uno sbocco per conquistare ancora di più le piccole gioie della vita, arrivando al momento ultimo che conosciamo dell’esistenza con un sorriso e con tanta serenità.