Ogni giorno, Marlene porta letteralmente addosso il luogo in cui è nata. La sua pelle scura urla agli altri le sue origini africane, anche se è stata adottata da bambina e di quel posto, praticamente, non ricorda nulla. Ma a niente vale spiegarlo, a niente vale dimostrare a sé stessa e al mondo che può essere molto più di un’etichetta imposta. La vicinanza inaspettata con il nigeriano Steven l’aiuterà a fare pace con quella terra lontana che sembra solo essere una condanna e a farle trovare la forza per cercare un riscatto personale e condiviso, una rivalsa utile per entrambi.
Quando stupidamente sottovaluto un romanzo, ecco che questo fortunatamente riesce a sorprendermi. Non so cosa non mi convincesse inizialmente del libro di Anna Osei, ma sono stata felice di sbagliarmi e potermi godere una storia che solitamente non leggerei ma che è comunque in grado di offrirmi degli insegnamenti.
Anna Osei combatte i pregiudizi attraverso una storia affatto banale e raccontata con garbo attraverso gli occhi di una protagonista ben caratterizzata. Ci si affeziona subito a Marlene e alla persona meravigliosa che è, a prescindere da tutto. Si desidera per lei ogni bene e non si può non esserle grati per ciò che insegna attraverso la sua vita.
“Sotto lo stesso sole” ricorda proprio questo: l’importanza di rimanere umani perché ciò che conta è l’esistenza che portiamo avanti condividendo lo stesso pianeta, le cui risorse dovrebbero essere offerte in egual misura e tutti dovrebbero godere degli stessi diritti, senza che gli errori del passato interferiscano continuamente con la mentalità attuale in continuo cambiamento.