Ophélie non sa cosa aspettarsi da Torvez, ma non può fare a meno di lasciare Parigi per seguire il marito e accademico Pierre, verso il paese che lo ha cullato durante la giovinezza. Un paese così diverso dalla caotica capitale, che insidia in poco tempo nella donna un’inquietudine senza precedenti, minando le sue certezze perfino nel matrimonio ormai dato per solido.
Qualcosa di spaventoso sta per accadere, qualcosa che richiama il sangue e soprattutto ciò che la ragione non può concepire.
Non sapevo cosa aspettarmi dal romanzo di Becky Sharp e dire di essere rimasta colpita non rende davvero l’idea. Non conoscendo l’autrice mi sono buttata a capofitto, sinceramente intrigata dalla trama, ma senza accrescere particolari supposizioni. È stata una scelta inconscia vincente, visto poi l’effetto che ha avuto su di me l’opera.
Si viene all’istante pervasi da un senso forte d’inquietudine, che prende origine appunto dall’irrazionale e dalle paure più viscerali, collimando con un folklore perfetto e macabro, elevando tutto a qualcosa di unico e speciale. I personaggi, insieme al lettore, fanno i conti con i pensieri più profondi, osservando allo specchio un’immagine sempre più distorta di sé, ma al contempo più vera.
“Cuore di lupo” è un libro che si vuole divorare anche se i sentimenti negativi attanagliano il cuore, lasciando impressi momenti di lettura indimenticabili, per il clima di tensione che si respira costantemente.