Recensione: “Biografia di un vampiro: L’amore” di Dana Porter

Quando il giovane Cedric Howard bussa alla sua porta, l’editore Edward Parker non può minimanente immaginare in cosa si sta andando a incastrare. Il diario che il cliente gli concede per essere pubblicato è pregno di eventi passati di cui Cedric è protagonista, un ragazzo di umili origini e un amore proibito e tormentato che da sempre lo accompagna. Proprio quel “sempre” rimescola le carte in tavola, quando Parker comprende che la vita del suo interlocutore ha avuto origine secoli prima, nel 1800, e che di fatto non è più propriamente umano. Com’è possibile? Tutto è racchiuso tra quelle vecchie pagine, che nascondono un segreto inimmaginabile che trascende la ragione.

Con uno stile di scrittura scorrevole e ricercato, Dana Porter intesse una storia fantastica e oscura sfruttando una delle figure mitiche più conosciute al mondo. Proprio per questo, parlare di vampiri nel 2021 in modo originale non è affatto facile: per quanto la trama possa essere ispirata a opere già conosciute, l’autrice riesce abilmente a fare sua l’ambientazione e il genere di storia, grazie a risvolti interessanti in grado di tenere incollati alle pagine.

Seguiamo così la vicenda di Cedric Howard in un viaggio tra passato e presente, attraversando una linea temporale insolita e impossibile se non per un immortale come lui, che ora sente la necessità primaria di mettere per iscritto la sua storia. Le memorie del protagonista sono pregne di un senso di affaticamento e dolore, dato non solo dal tempo che passa ma da ciò che ha dovuto affrontare in particolar modo per amore di Margareth, figlia dei padroni della sua famiglia, colei che gli da la possibilità di un’istruzione. È proprio dalla loro conoscenza che gradualmente l’esistenza del ragazzo muta profondamente e letteralmente. Mentre cerca di comprendere la sua nuova natura dovrà fare i conti con dei misteri oscuri, che lo porteranno ad aprire gli occhi e a scendere a patti con il malessere che lo buca sempre di più interiormente.

Il lettore rimane imbrigliato alla storia senza scampo, proprio come il malcapitato Edward che nonostante tutto vuole scoprire come le cose si sono evolute fino al secondo prima che il vampiro varcasse la sua dimora. Si empatizza facilmente con i personaggi e si passano delle ore godibili e appassionanti, grazie proprio alla capacità della Porter di costruire una storia interessante e ricca di elementi che fanno da collante l’uno con l’altro.

Questo è solo il primo libro di una trilogia, che sono certa migliorerà sempre più. Non vedo l’ora di potervi parlare della “Metamorfosi”, di cui ora ho grandi aspettative.

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