Quando Mary salpa dalla Scozia, sa di stare andando incontro al suo destino. Un destino indefinito, che però si rivela ben presto infelice e insoddisfacente. Un matrimonio combinato e arido, una gravidanza in solitaria: questo è ciò che la Cina le sta offrendo, senza che niente le appartenga davvero.
Fino al giorno in cui la donna conosce il samurai Kurihama e tutto cambierà. Nonostante la proibizione e lo scandalo, Mary ora è pronta a prendere in mano la sua vita e farsi conquistare dall’affascinante territorio orientale e nipponico.
Con uno stile scorrevole ed evocativo, Oswald Wynd trasporta il lettore tra le suggestive atmosfere dell’Oriente, attraverso gli occhi di una donna forte che trascinata dalla corrente riesce con coraggio a riprendersi la propria vita in una terra completamente diversa da quella in cui è cresciuta.
Mary è una donna ostinata, caparbia, proprio come l’albero di zenzero dalla nascita fino alla fioritura. La storia di questa donna è appassionante fin dalla prima pagina, in un crescendo che mi ha conquistato per l’ambientazione meravigliosa e una trama intensa e commovente.
A questo si affianca tutto lo studio storico, politico e sociale svolto dall’autore, che immerge in un periodo e in un luogo estremamente dettagliato e verosimile, facendoci conoscere un aspetto della Cina di cui è possibile aver sentito parlare ma con un punto di vista diretto e preciso. Questo e altro portano la protagonista a vivere dei drammi sconvolgenti, da cui però riuscirà a trovare un pizzico di felicità e fortuna.
L’amore che sboccia con il samurai Kurihama entusiasma ed emoziona e da quel tocco di amore puro che in questo romanzo controbilancia tutto il resto, risultando adorabile e vitale, come una boccata di aria fresca. “L’albero dello zenzero” è una lettura magnifica che suscita la curiosità nel conoscere una cultura differente, contestualizzata nel periodo storico di inizio 1900 e preludio di eventi ben più noti ma da un punto di vista completamente opposto.