Nulla sembra poter scalfire il rapporto tra Max e Reik. Un rapporto lungo venti anni, che li porta ora a decidere di trascorrere un tranquillo fine settimana nella loro casa sul lago. Gli unici che vengono invitati sono Tonio, amico di Reik e Pega, la figlia ventenne di questo. Quello che però doveva essere un momento di svago e piacere sta per trasformarsi in qualcosa di inaspettato e imprevedibile, che farà scaturire segreti e desideri mai svelati prima.
Non conoscevo Miku Sophie Kuhmel ma sono rimasta subito folgorata da questo romanzo, che ha saputo farmi riflettere e mettere in discussione tante mie considerazioni che credevo solide ma che qui hanno pericolosamente vacillato.
Lo stile di scrittura dell’autrice è così magnetico da ipotizzare il lettore fin dall’inizio della storia, che prende piede con un ritmo calmo ma serrato al contempo, svelando i misteri con i giusti tempi e instillando una curiosità irrefrenabile.
Il clima dell’opera mi ha in qualche modo ricordato il film “Perfetti sconosciuti” dell’italiano Genovese, una delle opere cinematografiche migliori degli ultimi anni. Anche qui, nulla è come sembra fino a quando i nodi vengono al pettine, lasciando sbalorditi per i colpi di scena magistralmente architettati anche grazie ad escamotage volutamente fraintendibili.
I personaggi sono descritti con una cura particolare, sia individualmente che in gruppo, rendendo tutto coerente e logico, dalle scelte personali ai rapporti interpersonali. Il tutto viene affrontato con un’intensità emotiva notevole, che rimane sottopelle anche dopo la conclusione.
Il romanzo insegna l’importanza di tali scelte e dei cambiamenti che una vita attraversa, che per quanto sconvolgenti possono però portare a qualcosa di migliore.
Per questo trovo perfetto il titolo originale dell’opera, Kintsugi, che rimanda all’arte giapponese di riparare la porcellana rotta con l’oro, per renderla ancora più preziosa. È una metafora che sento mia da tanti anni e ritrovarla così, inaspettatamente, in una lettura del genere e in un periodo come quello che sto affrontando l’ho trovato perfetto. Puntuale.
“Le cose possono cambiare” è un’opera che mostra l’importanza delle spaccature e dei cambiamenti, perché questi offrono opportunità nuove e ampliano la strada tortuosa della nostra vita.
Bella recensione!