Contro ogni loro previsione, Ester e Mattia s’incontrano: i loro occhi si incrociano e, in un lampo, si riconoscono e ricordano tutto ciò che nell’adolescenza li ha legati. Ora, adulti e con una propria vita, si ritrovano a doversi affrontare ancora una volta, come in una resa dei conti definitiva su cui dovranno scommettere ogni emozione e mettersi in gioco totalmente, come all’interno del mondo di World of Warcraft dove tutto ha avuto inizio.
La loro storia è riuscita a portarmi indietro nel tempo, a quando era possibile interagire con persone con le stesse passioni attraverso i forum, le chat, i videogiochi online. Questa è una realtà a me molto cara, perché l’ho vissuta sulla mia pelle e ricordo ancora i legami sinceri e forti che ero riuscita a instaurare, perfino le prime, innocenti e ingenue cotte, o quelle amicizie che hanno lottato contro il tempo per poter durare fino al presente.
È così che i due protagonisti si sono conosciuti e, nel dolore l’uno dell’altra, hanno trovato conforto e comprensione, nei momenti più difficili dell’adolescenza, in cui ogni avvenimento è visto all’ennesima potenza, con emozioni incontrollabili, così come il raziocinio. Dolore, fragilità e momenti drammatici li accomunano, in un percorso che, seppur virtuale, è volto per loro allo stare, se non davvero bene, almeno un po’ meglio.
Nonostante le evidenti differenze, entrano gradualmente nelle rispettive vite, attraverso lo schermo del computer e del cellulare, in grado di annullare le distanze fisiche come non erano ancora riusciti con chi sta loro realmente vicino.
Distanza che torna però utile quando improvvisamente la quotidianità li allontana, più facile da gestire quando non ci si è mai visti e mai ci si potrà vedere. Facile, quando in un rapporto non esistono rischi, perché protetti da uno schermo. Troppo facile quando è meglio essere Ginger e Yale e non Ester e Mattia.
Ma ormai, i due sono entrati così tanto in profondità nei reciproci animi che allontanarsi davvero non è possibile: ne è la prova il fatidico incontro che fa tornare tutto fuori come una baraonda incontrollabile, riportando in superficie domande a cui non è stata data mai una risposta, questioni sospese, emozioni affossate in un angolo del cuore e dimenticate.
Ora è il momento in cui correre il rischio è necessario, per capire non solo l’altro ma anche sé stessi, facendo pace con il passato per proseguire verso un futuro migliore.
Potermi immedesimare in Ester mi ha fatto commuovere e rivivere ricordi ancora troppo vividi nella mia testa. Il suo è un personaggio che meritava una storia tutta sua, per farsi comprendere e guardare negli occhi chi si ritrova in lei, per infondere coraggio e speranza. Ho amato il rapporto che instaura con Mattia, un rapporto unico e puro, difficile da capire davvero, soprattutto dai rispettivi amici che non riescono a comprendere la natura del loro legame.
Il desiderio di conoscerli e approfondire insieme a loro quei sentimenti tanto confusi, porta il lettore a leggere il romanzo in un fiato, senza accorgersi dello scorrere delle pagine, colti da un’irrefrenabile curiosità. Sara Masvar affronta molti temi difficili, come i disturbi alimentari, il lutto, i traumi da incidente e lo fa cercando di portare il massimo rispetto per ognuno di questi, unendo al dramma la speranza di rialzarsi, condendo il tutto con un pizzico d’amore. “Wait for me” è un’opera che, senza pretesa alcuna, cerca di trasmettere messaggi seri e importanti sulla formazione personale di ognuno, attraverso una narrazione leggera che intrattiene e fa sospirare, come quando si era ancora adolescenti.