Review Party: Recensione di “Graveyard” di Sabrina Soldati

Cose terribili si vociferano sull’antico villaggio di Nameless, che da tempi ormai lontani è colpito da una maledizione tanto potente da aver mutato gli animi dei suoi abitanti, rendendoli marci fino al midollo, senza possibilità di redenzione. Solo Alison e Drew hanno la stoffa e la giusta dose di coraggio per affrontare questo insormontabile problema, andando alla ricerca delle motivazioni che hanno spinto una strega potente a condannare tutto il paese.

Un oscuro quanto delizioso incubo in tinta burtoniana ha sconvolto la mia esistenza di lettrice, fulminandomi il cuore e conquistandomi totalmente. La grafica del racconto di Sabrina è perfetta e necessaria per far capire fin da subito il tipo di storia che si sta andando a leggere. I lettori più giovani proveranno piccoli brividi lungo la schiena, per l’atmosfera inquietante (ma alla loro portata) che si respira. Gli adulti, come me, non potranno fare a meno di innamorarsi di questa storia, che seppur breve regala emozioni intense e fa tornare un po’ bambini. Ad accompagnare l’atmosfera gotica ci sono dei messaggi incredibilmente maturi nascosti tra le righe, un buon espediente sfruttato dall’autrice per dare una lezione sempre giusta e sempre importante da ricordare. Ho subito pensato che mi sarebbe piaciuto leggere molto di più e spero vivamente di poter vivere un’altra fiaba ambientata a Nameless. “Graveyard” sarebbe perfetto come corto animato, in pieno stile “Nightmare Before Christmas” o “Frankenweenie”. Questo è un libro che va gustato parola per parola, soffermandosi anche sulla suggestiva grafica di cui da adolescente avrei amato dei poster da attaccare in giro per la stanza.

La vostra anima dark avrà pane per i propri denti e rimarrà assolutamente soddisfatta da una storia che, vi assicuro, sarà indimenticabile e ne desidererete ancora e ancora.

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