Blog Tour: “Sword & Sorcery: L’epopea di Fafhrd e del Gray Mouser” di Fritz Leiber – Sword & Sorcery nei videogiochi

Per capire in quali avventure videoludiche potete lanciarvi, è giusto ribadire a grandi linee che cosa dovete aspettarvi quando si parla di Sword & Sorcery. Principalmente le storie di questo genere sono caratterizzate da un protagonista, in genere un guerriero, che deve affrontare epiche battaglie e conflitti all’ultimo sangue facendo affidamento su armi e sulle personali capacità fisiche e mentali, indipendentemente dall’ambientazione.

Di seguito vi propongo quindi i videogiochi che più si avvicinano alla definizione e che, sono certa, non vi deluderanno.

The Witcher 3: Wild Hunt

“Toss a coin to your Witcher…” e quindi, dopo avervi messo in testa la canzone più canticchiata dell’anno tratta della serie tv, è arrivato il momento di parlare di Geralt di Rivia, personaggio principale della serie di romanzi scritta da Andrzej Sapkowski e diventato particolarmente popolare e apprezzato con il terzo capitolo del videogioco, tanto da detenere la nomina di miglior gioco dell’anno.

Geralt qui è un cacciatore di taglie, disprezzato dal popolo per il sangue di Witcher che gli scorre nelle vene, che collateralmente viaggia alla ricerca disperata della giovane Ciri nella selvaggia terra di Velen. Missioni dopo missioni, la sua storia si fa sempre più fitta e intrigante, tra battaglie epiche, magia, creature sovrannaturali e banchetti deliziosi.

Un must per gli amanti del genere!

Dragon Age

Altra serie videoludica degna di nota è quella di Dragon Age, un fantasy ambientato nell’immaginario mondo di Thedas martoriato dalle guerre e popolato da ogni genere di creatura fantastica. Sono molto affezionata al primo capitolo, Origins, e spero prima o poi di riuscire a recuperare anche i suoi successori.

Il protagonista, Il Custode, dovrà impiegare tutte le sue forze per far fronte alla minaccia della Prole Oscura, guidata dall’Arcidemone. Particolarità di questo gioco è che viene data la possibilità al giocatore di personalizzare il suo avatar: circondato da un folto gruppo di personaggi ben caratterizzati, comincerà un’epica avventura, giunta al terzo capitolo, che sembrerebbe non essere ancora arrivata a un’ufficiale conclusione.

Skyrim

Un videogioco che mi ricorda l’adolescenza è sicuramente Skyrim, capitolo della serie The Elder Scrolls. Amato da ormai una decina di anni, è uno dei giochi classici del genere, caratterizzato principalmente da un’ambientazione vasta a tratti medievale, con magia, draghi e battaglie, tutto d’impronta tipicamente medievale.

Anche qui, il giocatore può scegliere ogni aspetto del personaggio giocabile, avendo possibilità di girare in lungo e in largo nell’universo creato, esplorando villaggio dopo villaggio potenziandosi con missioni secondarie e combattimenti occasionali. Colui che viene manovrato è Dovahkiin, l’ultimo Sangue di Drago esistente e l’unico in grado di sconfiggere il malvagio drago Alduin, risvegliatosi a compimento di un’antica profezia.

Un gioco classico nel suo genere, in grado di intrattenere chiunque, senza perdere lo smalto.

La Terra di Mezzo

Dall’universo Tolkeniano non potevano mancare dei videogiochi d’ispirazione al Signore degli Anelli. Negli ultimi anni spiccano sicuramente L’Ombra di Mordor e L’ombra della guerra, che vanno in qualche modo ad ampliare ciò che è stato narrato nei romanzi e nei film.

Tutto ha inizio con la battaglia di Dol Guldur e la disfatta di Sauron. Il generale Talion, capitano dei Dúnedain di Gondor, attraversa le terre di Mordor accompagnato dallo spirito di Celebrimbor, evocato come simbolo della sete di vendetta verso gli Uruk per tutti i calorosi guerrieri caduti.

Un gioco dalle premesse semplici che personalmente ho trovato sorprendente e che quindi non posso fare altro che consigliare.

Final Fantasy

Infine, non posso non menzionare una delle saghe che maggiormente amo fin da quando ero bambina. Final Fantasy, di produzione giapponese, ha sempre avuto come caratteristica un universo fantastico caratterizzato non solo da poteri magici e creature ma anche mondi in bilico tra arretratezza e sviluppo tecnologico, un mix che rende ogni capitolo affascinante e dentro cui è possibile perdersi osservandone ogni dettaglio.

Ogni capitolo ha le proprie caratteristiche peculiari, creature sempre nuove, così come i culti che spesso hanno come possibilità l’evocazione di antiche divinità, in grado di mettere in scacco qualsiasi battaglia. Perfino le musiche sono un toccasana, in grado di isolare l’esterno e immergere completamente nell’atmosfera più opportuna.

Le storie della saga sono una più emozionante dell’altra: sono affezionata in particolar modo ai capitoli VII, VIII e IX, ma in tempi più recenti ho avuto un debole per il XV, nonostante abbia ricevuto molte critiche. Chissà cosa scopriremo nel sedicesimo capitolo appena annunciato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *