L’autore del romanzo “La strada del mare”, pubblicato di recente da Mondadori, è Antonio Pennacchi.
Classe 1950, ha sempre avuto a cuore le storie che raccontassero del dopoguerra e della condizione delle famiglie italiane: lui per primo, figlio di operai, ha vissuto sulla propria pelle le difficoltà economiche e il vivere in una famiglia numerosa. Pennacchi è molto interessato alla politica fin da giovane, tanto da essere stato attivo in diversi partiti, fino all’adesione ai movimenti del Sessantotto.
Nei suoi romanzi si evince l’accuratezza storica, tanto da sembrare di essere lì dove l’autore ha ambientato le sue storie.
Il suo romanzo d’esordio, Mammut, è noto per i tanti rifiuti dati da più di trenta case editrici, ma finalmente nel 2001 giunge nel colosso Mondadori.
Menzione dovuta per l’autobiografia “Il fasciocomunista”, da cui è stato tratto il film di Daniele Luchetti “Mio fratello è figlio unico”, opera cinematografica che ha vinto un premio speciale al Festival di Cannes.
Antonio Pennacchi ha scritto sia romanzi che raccolte di racconti, collaborando con riviste e portando avanti tanti progetti con diverse realtà editoriali italiane.
“Canale Mussolini”, del 2010, è forse l’opera massima dell’autore fino a quel momento, un romanzo che gli è valso tanti premi tra cui lo Strega e che è stato tradotto in più lingue, conquistando anche il mercato estero. A questo romanzo si è aggiunta una seconda parte nel 2015 e successivamente “Il delitto di Agorà”, pubblicato precedentemente con il titolo “Una nuvola rossa” che narra la condizione sociale e politica dell’Agro-Pontino, evidenziando i tragici avvenimenti dello storico delitto di Cori. “La strada del mare” torna alle orgini di “Canale Mussolini”, portando avanti le vicende della famiglia Peruzzi, con nuove testimonianze di vita che colpiscono dritte al cuore.