Anita prova fin dalla tenera età uno dei cambiamenti più grandi che si possono provare: lasciare un posto per andare a vivere in un altro. Così, all’inizio degli anni Ottanta, la famiglia Marsala parte dal sud per giungere a Stezzano in provincia di Bergamo. Per la bambina è uno shock dover abbandonare il nonno per fare i conti con un luogo che non sente suo e con tutti coloro che abitualmente la chiamano “terrona”.
Oltre a ciò deve affrontare il repentino peggioramento delle condizioni di salute della madre, che ormai passa le giornate a letto o parlando con qualcuno che vede soltanto lei. Anita non sopporta nulla e, in quest’occasione, scopre quanto siano comodi gli indumenti cosiddetti maschili e quanto sia bello indossare le cravatte di papà.
Conoscere Elena e Tina, alla scuola che inizia a frequentare, rappresenta per lei un’ancora di salvezza, come le rose davanti ai filari del vigneto del nonno. Con loro condivide gioie e dolori, creando un mondo personale in cui sentirsi davvero sé stessa. Continue reading