Come ha fatto Mary Shelley a diventare colei che tutti conosciamo? Da dove proviene, che cosa ha affrontato, quali sono state le sue ispirazioni?
Tutto questo viene spiegato dalla scrittrice Linda Bailey, che con estrema semplicità e chiarezza descrive la figura di Mary come se stesse parlando a dei giovani lettori, coloro che potranno innamorarsi della lettura conoscendo anche chi compone la lettura stessa.
Io amo alla follia la Shelley, di lei non solo ho letto tutti i libri ma anche diversi saggi che altri le hanno dedicato, per non parlare delle poesie del marito che ancora adesso mi capita di andare a rileggere.
Trovo che questo sia un libro validissimo per far avvicinare nuovi e piccoli lettori a questa grande scrittrice, che sì romanticizza una vita attraversata da molteplici tragedie ma senza sminuirle. La dolcezza nei tratti di Julia Sardà fornisce delle tavole illustrate a colori che sono un’autentica bellezza: realtà e fantasia si mescolano nelle figure ad ampia pagina, mostrando quanto l’immaginazione di Mary Shelley potesse mutare ciò che aveva intorno in un elemento di cui scrivere una storia. Non solo la meraviglia, ma anche l’inquietudine s’annida nei tratti spigolosi dello stile di disegno della Sardà, un mix perfetto per rappresentare un’autrice che è la regina della letteratura gotica, che ammalia e spaventa al tempo stesso.
“Mary. La ragazza che creò Frankenstein” è un romanzo illustrato breve e veloce da leggere, ma che lascia impresse negli occhi e nel cuore delle emozioni intense che mi hanno fatto sentire come se fossi a casa.