Recensione: “Un’insolita Mary” di S.M. Klassen

Dopo il matrimonio delle sorelle Jane ed Elizabeth, anche Mary Bennet ha trovato il proprio lieto fine: la libertà di poter esprimere finalmente sé stessa. Il prestigio dato dalle due donne diventate spose di due gentiluomini abbienti, ha portato la famiglia Bennet a poter vivere in una condizione più agiata rispetto a prima, spezzando definitivamente le catene dei debiti e scongiurando il rischio di una condanna alla povertà. La libertà che ora Mary sente crescerle dentro non è solo un lieto fine, quanto soprattutto l’inizio della sua storia: una vita di passioni e indipendenza, senza la necessità di trovare un marito e accasarsi a tutti i costi. Dopo aver ricevuto la notizia di voler condurre una vita solitaria, Lizzie invita la sorella a Pemberley, presso la dimora che condivide con il signor Darcy. Qui, Mary farà la conoscenza di Georgiana, la sorella minore del ricco proprietario, con cui stringerà un legame speciale e vivrà un’avventura che cambierà per sempre la sua visione della vita.

Con uno stile piacevolmente scorrevole e una narrazione coinvolgente e trainante, S.M. Klassen è riuscita nell’intento di farmi tornare indietro con i ricordi, ai miei studi di letteratura inglese e al fatidico incontro con uno dei romanzi classici che segnerà di lì in avanti i miei interessi e il mio essere lettrice. “Orgoglio e Pregiudizio” è per me una lettura imprescindibile sotto ogni sua rappresentazione, sia essa attraverso il romanzo di Jane Austen che grazie agli adattamenti su schermo. Cominciare la lettura di “Un’insolita Mary” è stato come tornare a respirare quell’aria inaspettatamente familiare, caratterizzata da galateo, salotti aristocratici, serate di ballo e gustose tazze di tè. La figura di Mary Bennet ha sempre stuzzicato la mia curiosità, con l’assoluta convinzione che dietro alla timidezza e allo stare sulle sue si celasse in realtà un personaggio affascinante e in cui mi sarei potuta tranquillamente rispecchiare. In questo l’autrice ha fatto centro, proponendo una caratterizzazione della giovane verosimile e auspicabile, che si adatta al periodo storico in cui è calata e mostra un aspetto della società vittoriana che andrebbe approfondito con sempre più maggiore frequenza. Mary ha sempre evitato i momenti di socialità richiesti in prima battuta dalla madre, ai balli preferisce la musica e la lettura, schivando le conversazioni di sorta con i gentiluomini che hanno tentato di avvicinarla. L’incontro con Georgiana, che nonostante la giovane età è già rimasta scottata da un’esperienza negativa, fa uscire l’aspetto più solare della ragazza, che pian piano si avvicina ai rudimenti cortesi che caratterizzano la “lady” dell’epoca, attraverso una chiave di lettura che amplifica l’importanza dell’essere donna anziché limitarla. La Klassen sorprende con l’accuratezza dei dettagli e l’evidente studio dell’opera della Austen per proporre al pubblico un romanzo fedele e godibile, risultando un eccellente tributo a “Orgoglio e Pregiudizio” e una rivisitazione che non stanca, intrattenendo indipendentemente dall’opera d’ispirazione. Seguirò certamente il proseguire di questa trilogia, che mi ha catturato dall’inizio alla fine, facendomi sospirare come un’adolescente e trasportandomi ancora una volta tra i suggestivi paesaggi inglesi del 1800.

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