A cavallo di epoche differenti si fanno strada due storie differenti di due anime differenti: eppure, il tempo che li separa li lega indissolubilmente attraverso i sentimenti e le esperienze. Ed ecco che si fa conoscenza di Herman, che cresce e vive in un circo, che ne osserva la meraviglia e soffre quando viene posto di fronte al fatto di essere diverso da ciò che comunemente è ritenuto normale.
Alessandro vive la condizione “diversa” di essere un ragazzo senza madre e con un padre sempre più assente che ignora l’uomo in cui suo figlio si sta trasformando. Amore, bellezza e sentimenti li uniranno indissolubilmente, attraverso la mitica figura di una balena, l’unica creatura che sarà in grado di vederli entrambi.
Con un trasporto e una cura meticolosi, Barbaglia ha scritto un romanzo carico di emozioni che esplodono nel cuore del lettore, che si commuove di fronte alla potenza che certe esperienze infondono in una vita e riflette su quelle che hanno attraversato la sua. Le metafore sul circo sono molteplici e tutte sorprendenti perché danno un punto di vista differente su una realtà che sembra quasi relegata al suo tendone da spettacolo. Il libro presenta molte descrizioni, necessarie per apprezzare la trama quando questa prende davvero ritmo e si scatena in un vortice frenetico che conduce verso il finale, tanto forte da far battere intensamente il cuore anche dopo aver chiuso l’ultima pagina.
Alessandro Barbaglia è un autore illuminante che continuerò a seguire con immenso piacere e di cui non vorrò più fare a meno nella mia vita da lettrice.