Monthly Archives: Maggio 2020
Review Party: Recensione di “Dormi stanotte sul mio cuore” di Enrico Galiano
Il legame che s’instaura tra alunni e insegnante può essere più speciale e importante di quanto si pensi. E’ nei propri maestri che i bambini vedono dei punti di riferimento, che vanno al di là del nucleo famigliare e che inevitabilmente li plasmano per affrontare il mondo. Review Party: Recensione di “Navarro. Il mondo di sotto” di Andrea L. Gobbi
La vita di Pedro sta per trasformarsi in una mirabolante avventura. Il giorno del suo tredicesimo compleanno mai si sarebbe aspettato di ricevere una visita Rodrigo de Triana, marinaio che ha affiancato Cristoforo Colombo nella sua grande impresa per gli oceani. Con sé, Triana ha una lettera indirizzata a Pedro e scritta da Franco Navarro, suo padre creduto da tutti scomparso, che gli annuncia di aver intrapreso un viaggio senza ritorno, verso la faccia nascosta della Terra. Proprio questo Colombo ha scoperto: non l’America, ma che il pianeta è una tavola piatta, il cui fondo è celato all’occhio umano. Allegato alla lettera, Franco ha lasciato in dono per il figlio un amuleto misterioso che può essere un semplice regalo o uno strumento per raggiungere suo padre. Pedro dovrà scegliere se affrontare la sfida e solcare i mari o rimanere alla sua vita, senza avventure o brividi, che è tutto ciò che lui desidera.Review Party: Recensione di “Oltre la guerra” di Marcella Ricci
Appena maggiorenne, Beatrice deve assistere ai disastri della guerra. La tensione è sempre più alta, gli ebrei sono sempre meno accetti e i seguaci di Hitler iniziano a sconfinare oltre la Germania. Per scampare ai bombardamenti e sanare i dolori dell’animo, la sua famiglia fugge ed è nel piccolo paese di Chignolo che li ospita che la sua vita cambia totalmente. Per un caso fortuito, un nazista ferito bussa alla porta in cerca di aiuto: Hans, colpito in un agguato, ha bisogno di cure mediche se vuole sperare di sopravvivere e trova nella ragazza uno spiraglio di luce in grado di scaldarlo e sciogliere il freddo di uccisioni, battaglie e atti feroci e crudeli. Potrà il loro amore sopravvivere al dramma della seconda guerra mondiale?Review Party: Recensione di “The Loop” di Ben Oliver
Dal Loop si può entrare ma non si può uscire. Nel Loop si può dormire, ma non sognare. Nel Loop, la libertà è relegata allo spazio della propria cella. Luka è lo sventurato tra i tanti che è costretto a vivere lì dentro fino al giorno della propria morte. Visite e controlli, messaggi politici che si bloccano quando lo sguardo dello spettatore guarda altrove, pasti ridotti all’osso, divise sempre pulite ma sempre uguali a sé stesse. Luka fa di tutto per rintanarsi nella sua mente, tra i ricordi fermi in altri luoghi, in mezzo ai libri che gli è concesso leggere. Happy, invisibile, osserva lui e tutti coloro che albergano il luogo. Come possono cambiare le cose quando è un’intelligenza artificiale a governare sopra ogni cosa in questo posto?
Digerire la lettura di “The Loop” non è quanto di più facile vi capiterà di fare quest’anno. Fin da subito, il punto di vista di Luka descrive ai lettori un’atmosfera soffocante e distorta, che tormenta i personaggi coinvolti quanto chi ne osserva semplicemente le gesta. Leggere l’opera è come rimanere intrappolati in un lungo incubo che dà l’impressione di non arrivare mai a conclusione ma anzi, di peggiorare man mano che si sviluppa. La condizione umana di solitudine mista a dolore fino a sfociare nella follia ha una presa d’attenzione incredibilmente alta, che traina la narrazione e porta il lettore a volerne sapere di più. Dal Loop rimane catturato non solo chi è condannato, ma anche noi che seguiamo ogni giorno le vicende dei personaggi. I valori etici vengono messi in discussione, soprattutto quando si inizia a chiedersi se è il protagonista ad essere negativo per ciò che l’ha portato lì oppure è il sistema stesso a essere illimitatamente crudele.
Adoro alla follia le storie psicotiche e soffocanti come questa, nelle ultime settimane ho avuto il piacere di guardare il film spagnolo “Il Buco” su Netflix e posso assicurare che ci sono molte similitudini, soprattutto per il senso di claustrofobia che entrambe le opere trasmettono. Questa nuova trilogia distopica, scritta abilmente da Ben Oliver, mostra attraverso “The Loop” un potenziale che spero sprigioni tutta la sua forza nei prossimi due libri della serie e che accentui maggiormente gli aspetti più realistici che permeano le pagine, fino a terrorizzare lo spettatore inerme. Utilizzare il fantastico come simbolo per trasmettere riflessioni reali e nuove chiavi di lettura sulla visione del mondo è oltremodo geniale, l’ennesima prova della forza di un genere letterario ancora fin troppo bistrattato.




