Recensione: “Le professoresse meccaniche e altre storie di scuola” di Alfonso Lentini

Una guerra che dura da secoli ha devastato il mondo per come lo conosciamo adesso. Per far fronte alla carenza d’istruzione, vengono assemblate delle insegnanti meccaniche che possano formare i giovani e impedire l’estinzione definitiva della cultura presente e passata.

Questa è la premessa della storia principale che compone il nuovo libro di Alfonso Lentini, un’opera che racchiude a sé una serie di racconti immaginari ma tragicamente realistici. La realtà che l’autore crea è caratterizzata da un’ambientazione distopica e alla deriva, in cui i protagonisti tentano di sopravvivere attaccandosi ai propri ricordi e compiendo azioni moralmente discutibili ma al tempo stesso giustificabili, perché frutto di situazioni dove non c’è altra scelta se non reagire in un determinato modo.

Nella sua brevità, l’opera offre degli intensi spunti di riflessione, ispirati soprattutto dall’atmosfera surreale e dallo stile di scrittura dell’autore, che sconfina nel grottesco e colpisce al momento giusto il lettore. Lentini sembra quasi camaleontico nel processo di lavorazione, perché in grado di adattare termini e linguaggio a seconda di chi è protagonista nei racconti. Il libro inoltre si concentra con insistenza sulla tematica del sistema scolastico e sulla sua evoluzione in base all’ambiente in cui è calato e in rapporto alla cultura specifica del luogo di appartenenza.

Consiglio la lettura a chi vuole approcciarsi al genere della distopia attraverso delle brevi ma incisive storie anziché un’opera più corposa e complessa.

One thought on “Recensione: “Le professoresse meccaniche e altre storie di scuola” di Alfonso Lentini

  1. Siamo nani sulle spalle di giganti: pochi di noi sarebbero in grado di accendere un fuoco senza gli strumenti moderni. La cultura e la memoria sono argomenti importanti, ma confesso che la fantascienza non è il mio genere preferito.

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