Quando nel mondo viene creata l’etichetta “gente dei rifiuti” è segno che qualcosa nell’umanità si è definitivamente sgretolato.
Mimi abita in Cina ed è una ragazza dei rifiuti, viene dai bassifondi e ha sempre vissuto nella più totale povertà, in mezzo alla sporcizia, al tanfo, a persone che vivono per riuscire ad arrivare al giorno dopo. Le Silicon Isle sono l’ultima spiaggia su cui potersi guadagnare da vivere, smaltendo apparecchi elettronici e oggetti tossici, tutto frutto delle potenze economiche più importanti. Tossicità è proprio la parola chiave, perché se da un lato quell’impiego rappresenta la salvezza degli abitanti, dall’altro respirare costantemente quei fumi velenosi li conduce tutti verso una morte dolorosa. Per non parlare del continuo terrore cui si è sottoposti all’idea di una lotta tra gang per il dominio del territorio e di rimanere coinvolti nei frequenti attentati violenti che vengono attuati.
In questa situazione lo status quo è sottile e debole, basta un niente per scatenare una rivolta. Ora, sembra che la guerra decisiva stia per scoppiare e Mimi, nel pieno del conflitto, dovrà decidere se rimanere ancora spettatrice impotente o alzare la testa per cambiare finalmente le cose.