« Per un periodo la scrittura l’ha salvato, pensava che fosse quella cosa tanto attesa, tanto sperata che lo avrebbe sostenuto, che gli avrebbe per sempre dato la voglia di vivere. E poi invece il miracolo non è durato. La scrittura l’ha entusiasmato quando scriveva i suoi primi romanzi, all’inizio degli anni Trenta, ben prima di dedicarsi al teatro, ma non gli ha portato nessuna tranquillità, e men che meno felicità »
A cavallo della seconda guerra mondiale, lo scrittore Mihail Sebastian ripercorre le ingiustizie e le vicende che caratterizzano la situazione antisemita della Romania. Non è un compito facile quello che si assume, ma può contare sull’incredibile appoggio di una straordinaria donna, Eugenia, che mette in discussione la sua intera vita per un ideale molto più alto di qualsiasi precetto. Con la morte del giornalista, la donna si trova sola con un dolore straziante che la riporta inevitabilmente nel passato, a quegli anni di terrore che non possono davvero essere dimenticati.
Lionel Duroy ha saputo con successo riportare con chiarezza e precisione uno spaccato degli anni Trenta che mostra un punto di vista totalmente differente e interessante rispetto a storie con tematiche del genere più “classiche”. Lo fa attraverso la spiegazione di un quotidiano difficile da vivere e con gli occhi di personaggi realistici e forti. Eugenia, frutto della mente dell’autore, affianca Sebastian andando contro la sua famiglia, gli insegnamenti, i discorsi tremendamente razzisti e un futuro con ottime prospettive. Non è semplice questo cambio di posizione, tanto da sorprendere lei stessa, per la forza e la determinazione che oltre le sue aspettative l’hanno accompagnata in questo percorso.
“Eugenia” è un libro che sa appassionare attraverso la passione dello stesso autore, che dettaglio dopo dettaglio costruisce un puzzle di avvenimenti tanto oscuri quanto ricchi di speranza, fino a regalare ai lettori una storia da leggere assolutamente.