“Una magia portatile” è un libro interessante ed educativo sulla storia del nostro oggetto per eccellenza e noi stessi: i lettori. Ma esistono romanzi che trattano un argomento come questo? Scopriamolo insieme.
“La lettrice scomparsa” di Fabio Stassi
Nella soffitta di un palazzo di via Merulana, a Roma, è arrivato un nuovo inquilino. Si chiama Vincenzo Corso, detto Vince, per vent’anni è stato prigioniero delle graduatorie della scuola secondaria superiore, insegnamento delle materie letterarie. È nato a Nizza dall’amore di una notte tra una cameriera italiana e uno sconosciuto che nel corso del tempo è rimasto tale, un fantasma a cui mandare ogni tanto una cartolina senza destinatario. Un settembre si ritrova per strada. Nessun incarico di docenza, una relazione sentimentale conclusa da poco, l’amarezza del fallimento che suggerisce una fuga. Ma quando un’anziana ed energica signora gli affitta per due mesi la soffitta di via Merulana, Vince tenta l’ultima scommessa con se stesso: grazie all’esperienza su una rivista femminile, dove risponde alle lettere delle lettrici che cercano rimedi letterari per i loro disagi, aprirà uno studio di biblioterapia. Curerà le persone attraverso la lettura di libri, somministrando Jorge Amado a chi vuole ingrassare, Hemingway a chi non sopporta i propri capelli, Il mare non bagna Napoli di Anna Maria Ortese a chi ha problemi di vista. Tra gli inquilini del palazzo c’è una signora anziana che vive al piano di sotto con il marito e un cane. Due incontri in tutto, sul pianerottolo, mentre lei trasporta le buste della spesa. La signora Parodi di lì a poco scomparirà nel nulla. E i sospetti saranno tutti sul marito, taciturno e scontroso. Eppure per Vince Corso, qualcosa non torna. Il nuovo romanzo di Fabio Stassi si situa nell’enigmatico crocevia dove i mondi inventati della letteratura invadono lo spazio reale della vita. È qui che i libri, i romanzi, la poesia, finiscono di essere pagine e inchiostro e sembrano diventare tutt’altro: medicamenti, terapie per i malanni dell’esistenza, e persino strumenti di indagine nell’oscurità di un delitto.
“La biblioteca dei libri perduti” di Ivano Gobbato
Nel novembre del 1980 un bambino di nove anni trova due assi scostate nella recinzione di una vecchia casa disabitata e decide di attraversare il passaggio. Dentro quelle pareti si nascondono poche cose: mobili dimenticati, bottiglie verdi e marroni che luccicano nel sole al tramonto, scatole e scatole di vecchi libri. Negli otto mesi seguenti il bambino scoprirà il misterioso potere nascosto dentro le pagine stampate finché non incontrerà, in un giorno di luglio del 1981, due misteri più grandi: quello della morte e quello – inesorabile, amaro e insieme dolcissimo – dello scorrere del tempo.
“La libreria dei nuovi inizi” di Anjali Banerjee
C’è una vecchia libreria, a Shelter Island, dove ad aggirarsi in cerca di compagnia e buone letture non sono solo gli affezionati clienti. Qui, tra stanze in penombra, riccioli di polvere e parquet scricchiolanti, i libri hanno davvero un’anima e, quasi godessero di vita propria, sanno farsi scegliere dal lettore giusto al momento giusto… Che non si tratti di una libreria come le altre Jasmine lo capisce subito: in fuga da Los Angeles e da un ex marito che le ha spezzato il cuore, non si aspetta certo che ad accoglierla, accanto all’eccentrica Zia Ruma, siano gli spiriti della Grande Letteratura. E quando la zia parte, affidando proprio a lei la guida del negozio, saranno Shakespeare ed Edgar Allan Poe a svelarle a poco a poco i segreti del mestiere. E se Beatrix Potter la aiuterà a sedare orde di bambini scatenati e Julia Child le consentirà di accontentare anche le signore più esigenti in cucina, come potrà Jasmine resistere alle suadenti parole di Neruda, deciso, a quanto pare, a spingerla tra le braccia di un affascinante sconosciuto?