Il viaggio incredibile che gli autori di “L’universo su misura” ci fanno fare fonda le radici sulle loro conoscenze astrofisiche e su tutto ciò che di conosciuto e tangibile abbiamo della nostra esistenza. Lo spazio fa parte della vita in modo più ingombrante di quanto non si pensi. Per esempio, quanti film hanno le stelle, i pianeti, la galassia come protagonisti? So che vi stanno frullando in testa tanti titoli e di seguito ne troverete qualche esempio.
GRAVITY
In missione a bordo dell’Explorer, l’astronauta Matt Kowalski e la dottoressa Ryan Stone, esperta di ingegneria medica, cercano di sopravvivere alla distruzione della navicella sulla quale si trovavano.
Se c’è una cosa che aleggia nel film di Alfonso Cuaròn, è un senso di fastidiosa e permeante tensione. La primordiale spinta alla sopravvivenza di un essere umano in una situazione ostile viene qui alimentata da quello che forse è l’ambiente più ostile di tutti: lo spazio sconfinato. Sandra Bullock domina la scena non solo perché è l’unica persona visibile nella quasi totalità del film, ma per la resa interpretativa di quella sensazione asfissiante e stordente che attanaglia tutti al solo pensiero di trovarsi inevitabilmente da solo contro tutto.
APOLLO 13
Adattamento cinematografico di uno degli eventi storici più noti della storia americana. Questa è la storia dell’incredibile viaggio che tre astronauti intrapresero nel 1970 a bordo dell’Apollo 13, con destinazione ultima la luna.
Questo film di Ron Howard non ha bisogno di particolari presentazioni e, nel suo essere realistico, non manca di offrire al pubblico emozioni intense, che fanno empatizzare con facilità la situazione che realmente è stata provata sulla pelle di altri uomini. “Apollo 13” ci insegna che lo spazio può essere tanto affascinante quanto spaventoso e imprevedibile: anche il più piccolo errore umano non viene perdonato, perché là fuori non esistono le stesse regole di qui e chi non si adatta è perduto.
INTERSTELLAR
In un futuro non precisato, un drastico cambiamento climatico colpisce duramente l’agricoltura. Il granturco è l’unica coltivazione ancora in grado di crescere ed un gruppo di scienziati è intenzionato ad attraversare lo spazio per trovare nuovi luoghi adatti a coltivarlo.
Probabilmente è il film più controverso di questo elenco. Una cosa si può dire con certezza: c’è chi l’ha amato e chi l’ha odiato. Io penso, a distanza di anni, di trovarmi abbastanza nel mezzo, perché ne ho un caro ricordo ma al contempo, a mente fredda, qualche elemento ancora stride. “Interstellar” ha molti elementi legati alla fantascienza e non teme di mostrarli in un futuro che seppur lontano potrebbe essere probabile. La Terra sempre più arida e calda porterà a una situazione sempre più drammatica che solo un’ultima piccola speranza può andare a sanarla. Quello costruito da Christopher Nolan è uno spettacolo che ha basi scientifiche ma che si porta sempre più ai confini della realtà, facendo riscoprire dei valori che appartengono più alla sfera emotiva che a quella razionale.
THE MARTIAN – Sopravvissuto
Quando una violenta tempesta di sabbia compromette la permanenza sul pianeta, l’equipaggio abbandona la missione e fa ritorno sulla Terra. A causa del forte vento, tuttavia, l’astronauta Mark Watney rimane ferito ed è dato per disperso dai suoi compagni.
Anche Ridley Scott fa parte di quei registi che hanno fatto dello spazio un vero e proprio set cinematografico. Questa volta la destinazione è Marte ma la protagonista è ancora una volta la sopravvivenza resa possibile dall’unione di menti brillanti al servizio della scienza. Una trama lineare ma emozionante, con una cura estrema per l’ambientazione per la resa il più realistica possibile.
WALL-E
Su un pianeta Terra abbandonato dall’umanità, il solitario e sensibile robottino Wall-E si innamora perdutamente di un drone sbarcato nella discarica dove vive.
Non si può non parlare di spazio senza citare quel capolavoro cinematografico della Pixar che è “Wall-e”. Spero che tutti lo abbiano visto, nel caso corrette immediatamente a recuperare questa mancanza. Il film affascina per i colori e la resa artistica di ogni singolo particolare, lasciando senza fiato lo spettatore che attraverso gli occhi artificiali di un piccolo robot osserva stupefatto il cielo e le stelle sopra di sé, mentre tutto al suolo è andato perduto. “Wall-e” commuove per la sua estrema tenerezza e per l’umanità racchiusa nei suoi circuiti, più pura di quella degli uomini che ormai hanno scordato perfino da dove hanno avuto origine.
LA TEORIA DEL TUTTO
È il 1963 e Stephen Hawking è un cosmologo dell’Università di Cambridge. L’uomo sta cercando di trovare un’equazione unificatrice per spiegare la nascita dell’universo ma una terribile notizia pone un freno ai suoi studi: il giovane apprende infatti di avere un male che affligge la sua capacità motoneuronale.
Un film bonus, a conclusione, per rendere omaggio a uno studioso tra i più conosciuti, un uomo a cui dobbiamo tanto per quello che è riuscito a scoprire in vita e da cui è possibile scoprire molto altro ancora. Hawking e la sua genialità vengono qui rappresentate con semplicità e naturalezza, attraverso un’interpretazione attoriale straordinaria di Eddie Redmayne, che ha studiato la parte e le movenze sempre più difficoltose causate dalla malattia per portare sul grande schermo la storia dell’universo negli occhi di chi ne ha fatto un motivo di vita. Ho amato “La teoria del tutto” e non posso non consigliarlo, perché è un esempio di opera grazie a cui è possibile conoscere la mente di persone incredibili e che ci hanno aiutato a fare un passo in più nelle grandi scoperte dell’universo.
So che ci sono tanti altri film degni di nota, ma è arrivato il vostro turno per far conoscere a tutti i film in tema che più preferite. Non perdete le altre tappe di questo bellissimo blog tour, noi ci risentiamo presto per la recensione del libro.