Decisa a lasciarsi il matrimonio fallimentare alle spalle, Agatha Raisin parte per un viaggio in solitaria. Niente sembra soddisfarla davvero, fino a quando dall’acqua non emerge il cadavere di una donna vestita da sposa. Per Agatha questo rappresenta un vero punto di svolta: esaltata dal dover agire completamente da sola e ritrovare l’autostima persa, si butta a capofitto nelle indagini, cercando di fare chiarezza in una vicenda dove nulla è ciò che sembra.
Il dodicesimo libro dedicato ad Agatha Raisin ci porta verso il dopo di una grossa Rottura personale che vede la protagonista coinvolta in un turbinio di sentimenti che sfocia nel concentrarsi su un nuovo caso da risolvere. Il taglio del romanzo non perde il suo ritmo serrato e soprattutto la sua verve particolarmente ironica, elemento chiave per farmi rimanere incollata alle pagine.
Agatha è un’irresistibile compagna di avventure e seguirla è davvero uno spasso. Non ci si crogiola nel suo dolore ma piuttosto si empatizza con lei, che vorrebbe viversi i sentimenti intensamente per poi, per ora rimanere scottata dalle vicende.
Il caso giallo su cui si concentra è intrigante e a tratti macabro: tiene in sospeso con colpi di scena inaspettati fino all’epilogo sorprendente, che apre subito le porte al romanzo successivo. In “I giorni del diluvio” ne vedrete delle belle e desidererete di avere subito tra le mani il volume successivo.