Alessia Gazzola torna in libreria con una nuova ed emozionante opera, una storia che riporta l’incanto del passato nel presente, tra ambientazioni spettacolari e vicende che lasciano senza fiato. Oggi vi porto con me a Chaverton House per conoscere Angelica, una protagonista di cui sicuramente vi innamorerete.
Angelica Bentivegna, nata a Milano in compagnia di tre fate che le concessero doni preziosi e unici. Cresce con uno spirito romantico invidiabile, amante di tutto ciò che richiama l’Inghilterra d’altri tempi, con prati verdi infiniti a circondare graziose villeggiature, il profumo di buon cibo trasportato dal vento. Le sue migliori amiche sono Jane Austen e Emily Bronte.
Ma questa atmosfera carica di sogni e bellezza, non rispecchia la sua vita attuale, insoddisfacente sotto ogni punto di vista, soprattutto dopo una relazione finita male. Davide e l’insegnamento, infatti, vanno di pari passo per quanto riguarda i progetti di vita falliti.
Angelica desidera solo un quotidiano tranquillo e felice, difficile da trovare in un ambiente famigliare dove tutti, dai genitori ai fratelli, hanno delle carriere così avviate da non poter stare mai fermi, presi dalla frenesia delle responsabilità dei ruoli di cui sono investiti. La terza fata, d’altronde, le diede il dono della panificazione, un’arte quasi dimenticata, in cui la pazienza, la tranquillità e l’attesa la fanno da padrone.
Ma nessuno può capirla e sentirsi paragonata ai successi degli altri è una grossa sofferenza per la donna, che ancora una strada non l’ha davvero trovata. Eppure è proprio la famiglia che la porta verso il suo destino: alla ricerca di radici sconosciute, Angelica finisce per partire da sola e dirigersi a Dorset, proprio nella sua amata Inghilterra, presso una dimora con cui scatta un colpo di fulmine.
Chaverton House è il suo inizio e, forse, il suo punto di arrivo. Un luogo dove scoprirà lati di sé stessa rimasti nascosti, ma che ora sono pronti a venire a galla. Non solo scoprirà il significato dell’amore in ogni sua forma, ma anche che la determinazione non è un dono innato: è quella caratteristica che si ottiene solo quando si vuole lottare davvero con le unghie e con i denti per il proprio futuro, nonostante tutto e tutti.