“Wilder Girls” di Rory Power è a mio parere una delle uscite in libreria più particolari dell’ultimo periodo, soprattutto per quanto riguarda la grande editoria, nello specifico Mondadori.
Approfondirò meglio la mia opinione nella recensione che uscirà il 18 Marzo, ma intanto quelli che seguono sono, a mio parere, le cinque motivazioni principali per cui andrebbe assolutamente recuperato questo romanzo.
-I personaggi: non sono mai da sottovalutare, ma qui si può tirare un sospiro di sollievo. Dimenticatevi degli stereotipi e preparatevi ad avere a che fare con persone reali, che escono dalle pagine per la loro caratterizzazione. Ogni loro comportamento è logico e realistico, lasciando indietro certi stupidi atteggiamenti che cozzano con l’ambientazione in cui si trovano a vivere.
-Lo stile di scrittura: per me è un elemento che rimane imprescindibile quando si valuta un romanzo e se la narrazione di Wilder Girls prende all’istante è solo grazie alla scrittura della Power. Sia nelle parti descrittive, nei dialoghi e nelle scene più d’azione v’innamorerete di ogni parola, che s’incastra perfettamente con la precedente e la successiva, creando una musicalità unica, in grado di coccolare e agitare nel momento perfetto.
-L’atmosfera: posso assicurarvi che leggendo Wilder Girls riuscirete a tagliare l’aria attorno a voi. Questo grazie all’atmosfera che si respira, appunto, così tesa e pungente da lasciare davvero senza fiato. Non è così semplice sorprendere, soprattutto per quanto riguarda gli amanti del genere, ma la scrittrice riesce a eccellere anche per questo aspetto. Domani verrà approfondito il tema del body horror, aspetto che accenno soltanto visto che è parte dell’atmosfera, ma che vi consiglio assolutamente di non perdere.
-Le emozioni contrastanti: e adoro quando ciò capita. Amo, amo alla follia quando riesco ad apprezzare un’opera per le motivazioni “sbagliate”. Inquietudine, orrore, terrore e ansia. Sentimenti che riterremmo normalmente negativi, ma che qui tirano e scombussolano mente e corpo, come su una giostra al cardiopalma che non si sa se e quando terminerà la sua corsa. È proprio questo il bello: la forza delle emozioni provate, anche se non sono positive, che scatenano interiormente un desiderio incontrollabile di provarne ancora e ancora.
-La realtà si mescola alla finzione: in un modo così inquietante da sembrare familiare. Ormai è un anno che purtroppo dobbiamo avere a che fare con termini come “pandemia”, “virus”, “quarantena” e qui ritornano come un pugno nello stomaco. Bello vederli scritti su carta, scioccante è quando ciò che dovrebbe essere solo inventato si appiccica addosso fastidiosamente, riportando alla mente ricordi indelebili di fatti realmente accaduti e, soprattutto, visto accadere.
-Motivo bonus: ma la copertina quanto è figa? Giuro, vorrei il quadro dell’immagine in salotto!