Quando January Scaller aveva sette anni, in quell’estate fatidica del 1901, trovò per caso una Porta blu. Un oggetto all’apparenza comune e usuale, che però sarà in grado di cambiare per sempre la sua vita. Questo perché la Porta non si affaccia su un giardino, una chiesa o in casa sua, ma dà accesso a un mondo totalmente diverso da quello conosciuto e straordinario per la sua particolare bellezza.
Ma January è in qualche modo abituata alle cose particolari, perché sotto la tutela del signor Cornelius Locke nel Vermont si trova costantemente in contatto con ogni sorta di oggetto insolito, tanto unici quanto preziosi. Questa quotidianità affascinante, però, inizia a soffocarla a causa della società che impone alla ragazza di essere e diventare in un modo preciso, che non la rispecchia e uccide lentamente la sua capacità di meravigliarsi, cercando di convincerla che quella Porta blu non sia mai esistita.
Dieci anni dopo, January, scopre un libro in grado di scatenare una magia inaspettata: è così che fa la conoscenza di Adelaide Lee Larson, che grazie alle porte sugli altri mondi ha conosciuto un ragazzo unico di cui si è perdutamente innamorata.
Quella di Harrow è una storia che non va spiegata: per comprenderla davvero è necessario leggerla fino in fondo, compiendo un salto nel buio verso l’ignoto. Non sempre gli esordi letterari sono così incisivi, ma questo romanzo è davvero una bomba letteraria.
Ogni pagina è pregna di fantasia e quel tocco magico che rende la lettura indimenticabile. Ci si trova di fronte a un vero e proprio inno alla letteratura, che ha la forza di rendere speciali le persone e far credere loro che si può andare oltre le imposizioni e diventare qualsiasi cosa si voglia.
L’autrice si prende tutto il tempo per descrivere ogni particolare dell’ambientazione, rendendo ancora più interessante da seguire la vicenda che è al suo centro. Per quanto scorrevole, il lettore deve adattarsi al ritmo deciso per lui e forzarlo rischierebbe di rovinare inesorabilmente la lettura. Ho trovato appassionante la missione ultima del romanzo, quella di mostrare che anche la più fervida immaginazione ha uno sbocco nella realtà. Solo così, January, continua a essere la donna singolare e indipendente che ha sempre voluto essere, al di là degli insegnamenti restrittivi dati dal tempo e dall’educazione impartita.
Cresce preziosa e insostituibile, con il dono di inventare e credere nelle storie, viaggiando con la fantasia lontano da dove davvero poggia i piedi. Solo così è in grado di andare oltre le apparenze e scovare le verità nascoste dietro al bigottismo e all’ignoranza.
“Le diecimila porte di January” è il romanzo fantasy che non ti aspetti e che sa sorprendere grazie ai messaggi profondi e una protagonista caparbia e assolutamente adorabile.