Review Party: Recensione di “Fuoco e sangue” di George R.R. Martin

« Quella volta, come aveva minacciato, venne con fuoco e sangue. Cavalcando Meraxes, la regina calò dal cielo limpido e incendiò Planky Town: fiamme ruggenti corsero di barca in barca finché l’intera foce del Sangue Verde fu soffocata da relitti fumanti, e la colonna di fumo si poteva scorgere fino a Lancia del Sole. Gli abitanti della città galleggiante trovarono riparo sul fiume per sfuggire alle fiamme, per cui meno di cento perirono nell’attacco, e perlopiù annegati anziché divorati dal fuoco di drago. Ma il primo sangue era stato versato. »
 
Da oggi “Fuoco e Sangue” torna nelle librerie italiane con una nuova veste grafica e illustrazioni interne che sanno davvero togliere il fiato. In pieno stile Oscar Draghi, ovviamente!Ma cosa narra l’ennesima opera di George R.R. Martin? Ambientata precedentemente a Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (sentito parlare della serie televisiva Game of Thrones?), in quest’opera vengono illustrate le vicende di Westeros dalla conquista dei Sette Regni di Aegon il Conquistatore fino alla reggenza di Aegon III.

La caratteristica più particolare è sicuramente la modalità di narrazione che Martin ha deciso di attuare: come se fosse un saggio, lo scrittore ricopre qui il ruolo di storico cronista che trascrive sotto dettatura dell’arcimaestro Gyldayn.
Ne viene fuori un’opera che non è per tutti, in quanto non ha il trasporto dei romanzi di narrativa, ma la minuziosità maniacale dei libri di testo o dei sussidiari.

Ciò non toglie che per gli appassionati della saga questo sia un libro non da meno: seppur in uno stile diverso, vengono riportati tutti gli elementi che hanno reso Le Cronache una delle opere simbolo di un’epoca. Battaglie, complotti, omicidi, stupro.
Martin architetta magistralmente delle vicende da togliere il fiato, che si inseguono con una consecutio precisa e ben delineata, che non stravolge quanto già si conosce della storia e non crea buchi di trama.

Questa è senz’altro una chicca per coloro che non possono fare a meno, come me, di tornare a Westeros, quella originale e vera che ha fondamenta nelle pagine create dall’autore.

Inutile pensare che leggere gli ultimi due libri della serie principale sarebbe stato meglio, ormai bisogna rassegnarsi ai tempi di George Martin e riempire il vuoto in altro modo.

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Review Party: Recensione di “Miti del Nord” di Neil Gaiman

« Aveva freddo, era in agonia, era in punto di morte quando il suo sacrificio ottenne la bramata, oscura ricompensa: nell’estasi dell’agonia guardò giù, e le rune gli furono svelate. Le conosceva, le capiva, capiva il loro potere. Allora la corda si spezzò, e lui cadde dall’albero urlando. Adesso comprendeva la magia. Adesso poteva controllare il mondo. »
 
Chi ora come ora non ha mai sentito parlare di Odino, Thor, Frigg, Sif, Freya o Loki?
La mitologia nordica è una tra le più complesse e affascinanti che esistono al mondo. Essendo tra le mie preferite, più volte mi è capitato di leggere saggi, canti e romanzi a lei dedicati. Se a questo si aggiunge Neil Gaiman, che occupa un posto speciale nel mio pantheon personale di scrittori, la combo che ne viene fuori è esplosiva.

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Review Party: Recensione di “Hunger Games – Il canto della rivolta” di Suzanne Collins

« Se noi bruciamo, voi bruciate con noi! »
 
Ed eccoci arrivati alla fine.
Il mondo di Katniss è andato letteralmente in cenere, la sua mente non riesce a riprendersi davvero. Ma i ribelli hanno bisogno di lei, della sua forza e del suo coraggio, che risorga come una fiera Ghiandaia Imitatrice. Il desiderio di vendetta nei confronti del presidente Snow arde in lei più che mai e questo sprona il popolo a non cedere di fronte al potere di Capitol City e a lottare per rovesciare il sistema. Ad ogni costo.

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Review Party: Recensione di “Halloween” di Ray Bradbury

« Ma soltanto la luna guardava in quelle tenebre cave, in quelle grotte fonde. Fuori, animali notturni erano lanciati in un mezzo galoppo, su una giostra. Più oltre si stendevano gli abissi del Labirinto degli Specchi, che alloggiava una molteplice serie di vuote vanità, un’onda dopo l’altra, immobili, serene, inargentate dall’età, rese bianche dal tempo. Bastava un’ombra, all’ingresso, per suscitare riverberi del colore della paura, scatenare lune sepolte. »
 
Sentite in lontananza le canzoni lugubri ed evocative di Halloween? Non manca molto alla notte più spaventosa dell’anno, e il libro qui presentato è perfetto per entrare nell’atmosfera.
Conosciuto per lo più per il capolavoro che è “Fahrenheit 451”, Ray Bradbury si è cimentato anche in altre opere, in cui il suo stile crudo e trainante non manca di caratterizzare le storie da lui scritte. Nel caso specifico, “Halloween” è una raccolta di racconti e romanzi brevi dal clima spaventoso e inquietante, che rievocano il periodo tipico di fine ottobre e inizio novembre.

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Review Party: Recensione di “Hunger Games – La ragazza di fuoco” di Suzanne Collins

« Cosa ne sappiamo di come si imbriglia il potere del cielo? »
 
Eccoci al secondo appuntamento in compagnia della nuova edizione di Hunger Games dedicato a “La ragazza di fuoco”.
Sono passati mesi dalla fine dei giochi e ora è il momento per i vincitori di fare qualcosa di inaspettato: diventare delle vere e proprie star in tour da un distretto all’altro fino alla prestigiosa Capitol City.
Avevamo lasciato Katniss e Peeta infatti con un epilogo sconvolgente, contro il sistema inquietante che vede solo uno prevalere negli Hunger Games. Ma loro hanno saputo farsi forza a vicenda e insieme ora continuano a lottare nel tentativo di cambiare le cose. Entrambi però sono ancora sconvolti da ciò che hanno trovato nell’arena, gli incubi e le paure li perseguitano costantemente.
Ma la politica di Capitol City, nella figura del presidente Snow, non ha la benché minima intenzione di rompere lo status quo: quali ricatti sono in serbo per i protagonisti, per farli rimanere al loro posto?

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