Review Party: Recensione di “Giuramento – Libro tre delle Cronache della Folgoluce” di Brandon Sanderson

« Non esistono giuramenti sciocchi. Sono tutti il segno distintivo di uomini e veri spren rispetto alle bestie e ai sottospren. Sono segno di intelligenza, libero arbitrio e scelta. »
 
Le Cronache della Folgoluce di Brandon Sanderson tornano in libreria grazie a Mondadori, con la pubblicazione del terzo libro della saga: Giuramento.
Basta il lieve e confortevole suono di una pagina voltata, e tutto ritorna ben chiaro nella mente: dopo il catastrofico epilogo di Parole di Luce, i Cavalieri Radiosi devono trovare la forza di reagire e riunire i Regni di Roshar, fronteggiando la minaccia dei Nichiliferi. Nel frattempo, la Tempesta Infinita incombe su tutto il mondo, portando con sé nuvole oscure e fulmini rossi. Per non parlare del risveglio dei Parshendi, ora con occhi cremisi e custodi di strani e insidiosi poteri. L’impresa è oltremodo disperata, non solo per la potenza nemica ma per la sfiducia in Dalinar Kholin, capo degli Alethi e dei Cavalieri stessi. E le motivazioni sono a tutti gli effetti fondate, avvolte nel passato dell’uomo che sembra dover rimanere a ogni costo nascosto. Ma i ricordi si accalcano uno sopra all’altro, fino all’inevitabile conclusione: la resa dei conti tra l’animo di una volta e l’animo del presente.

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Review Party: Recensione di “L’invasione degli Skaar” di Terry Brooks

« I rischi fanno parte della vita, quando la vita è guerra. Non è il momento di tirarsi indietro e rinunciare a tutto ciò che mi ha condotta dove sono. »

Terry Brooks torna nelle librerie di tutta Italia con un nuovo avvincente capitolo ambientato nel mondo di Shannara, tanto lontano a noi per certi versi ma sempre più vicino per altri.
La nuova saga, iniziata con “La pietra nera della magia” prosegue con questo nuovo capitolo, che ci avvicina man mano alla conclusione definitiva di una storia complessa, ricca di particolari e tematiche e che si è fatta amare da milioni di lettori in tutto il mondo nel corso degli anni.
Il misterioso esercito dai distruttivi poteri magici che ha invaso le Quattro Terre, mettendo in ginocchio tutti i popoli, ora assume maggiore consistenza e soprattutto un’identità: gli Skaar, un popolo feroce e spietato, pronto a tutto per poter fare propria una nuova terra, dopo che la sua nazione è stata, a sua volta, devastata. 
Tra gli invasori, spicca la figura di Ajin, la principessa degli Skaar, che guida la missione per fare in modo di essere notata da suo padre, il re, ora in qualche modo più appagato, per non dire soggiogato, dalla donna che le ha donato dei figli maschi. La sua caparbietà l’ha portata a diventare il comandante più forte degli Skaar, a vincere le battaglie più disperate e a sconfiggere ogni genere di difficoltà anche quando queste cercavano di schiacciarla al suolo. Il suo è un personaggio davvero particolare e interessante, che incarna la figura del cattivo com’è giusto che sia dal suo ruolo, ma che sorprende per la lealtà sconfinata verso i suoi compagni e il re. Il suo obiettivo è minare le alleanze presenti nelle Quattro Terre, ma contro chi dovrà scontrarsi?

“L’invasione degli Skaar” è un romanzo avvincente e appassionante, pieno di azione e scontri che fanno salire l’adrenalina alle stelle. Il ciclo della Caduta mi fa tornare con la mente alle origini, quando la me bambina veniva presa per mano da Brooks e condotta tra creature fantastiche e scenari apocalittici nei primi cicli di questa epopea. Il clima che si respira è quello di una fine imminente, ma di una creatura che ha la consapevolezza di poter splendere in eterno.

Review Party: Recensione di “La ragazza del faro” di Alessia Coppola

« La verità è una conquista che costa lacrime. »

Quando ci si trova ad affrontare un evento drammatico è difficile porvi rimedio: spesso, bisogna semplicemente farsene una ragione se qualcosa di brutto accade e a quel punto andare avanti. Senza però mai accettarlo davvero.
La perdita di un genitore è un’esperienza che fortunatamente non ho dovuto ancora affrontare. Eppure, al solo pensiero, sono percorsa da brividi di terrore e orrore per quella che potrebbe diventare la mia vita dal quel momento in avanti. Mi sentirei talmente persa nel dolore da non riuscire più a trovare gioia nel quotidiano.
Luna, da un giorno con l’altro, ha perso la madre in un brutto incidente. Non riesce a non pensare ai bei ricordi legati a lei, non sa come trovare la risposta ad un’ingiustizia così irragionevole. Eppure, nelle stelle trova un po’ di conforto, memore della passione che anche sua mamma aveva per quei puntini luminosi. Nonostante sia stata la ricerca di una di queste che ha in qualche modo causato la sua scomparsa. La ragazza torna appena può al faro cui la sua famiglia è legata, contro il volere del padre che la vorrebbe più serena e in compagnia di qualcuno, sostenuta da zio Ammone che rivede nella nipote la tenacia della sorella deceduta.
Ma sull’Isola dei Gigli di Mare, qualcosa sta per approdare: un piccolo contenitore pieno di caramelle e fotografie sconvolge l’esistenza di Luna dandole un nuovo obiettivo. Capire chi ha scattato la foto che ritrae lei e la madre la porta ad interrogare ancora una volta le stelle, che le rivelano in modo enigmatico ciò che potrebbe davvero cambiarle la vita. Entrare nella vita di Luna non è semplice, di questo Hermes se ne renderà presto conto. Ma qualcosa di misterioso li tiene legati, qualcosa che solo l’amata isola sa e può indicare.
“La ragazza del faro” tocca con delicatezza i tasti più dolenti che una persona deve affrontare nella vita e li trasforma, addolcendo il tutto in una poesia piena di malinconia, verità, lacrime di sofferenza e felicità. Alessia Coppola sa bene come tessere le storie che le affollano la mente e riesce a metterle tutte su carta lasciando in ognuna di queste un pezzettino di sé. Posso rivedere un po’ di lei in ognuna delle straordinarie donne delle sue opere che è come se vivessero in armonia tra loro, come se ognuna potesse insegnare qualcosa per far crescere l’altra. Ce le vedrei davvero bene Lavinia e Luna a gustarsi un tè o una cioccolata calda, insieme, al riparo di una veranda immersa nella natura mentre il vento salmastro scompiglia loro i capelli.
Alessia è una scrittrice incredibile che, come un faro nella notte, illumina la via con le sue storie piene di meraviglia e amore.

Review Party: Recensione di “La Quinta Stagione” di N. K. Jemisin

« E quando i ricognitori torneranno e riferiranno della devastazione che – come sai – troveranno a Sume, e dei sopravvissuti che – come sai – non troveranno, o almeno non in grande numero, non sarà più possibile negarlo. Resterà posto solo per la paura. E le persone spaventate cercano capri espiatori. »

Immaginare un futuro post-apocalittico non è così semplice come potrebbe sembrare. Le ispirazioni, ormai, sono molte, ma una storia riesce a spiccare tra il mucchio quando viene raccontata in un modo tanto originale da conquistare i lettori.

Questo è ciò che accade con “La Quinta Stagione” di N. K. Jemisin. L’Immoto è la terra devastata che l’uomo nei secoli ha contribuito a mandare in rovina. Antiche, ormai, sono le memorie del passato prospero. Ora ciò che conta è sopravvivere ai cataclismi che si abbattono puntualmente e che spazzano via i brandelli di quotidianità come neve al sole.

Simbologia, credenze e sovrannaturale si intrecciano fino a creare la civiltà attuale, in cui Yumenes cerca di emergere e comandare l’Impero.

Il libro ha una complessa struttura narrativa, suddivisa in tre parti. Tre, come le donne protagoniste, in tre luoghi differenti e in tre fasce temporali ben distinte. La lettura diventa una caccia all’ipotesi migliore che possa far comprendere come costoro siano legate l’una all’altra. Credetemi, non ci arriverete tanto facilmente. Ogni esperienza di vita che s’incontra nel romanzo è intrigante, così come scoprire il nuovo modo di pensare degli esseri umani, rassegnati ad una condizione prettamente di sopravvivenza, ma che non scorda di puntare il dito contro ad ogni occasione.

Fulcro della storia, infatti, è l’orogenia, il potere di controllare a piacimento le catastrofi naturali. Essun, Damaya e Syenite fanno parte di questa minoranza in schiavitù, sfruttata solo per il momento del bisogno ma odiata se per errore non riesce a contenere le scosse sismiche o le eruzioni.

L’impatto ambientale è un altro elemento fondamentale dell’opera perché rappresenta il nostro fallimento, il non aver agito correttamente nei confronti della natura quando ce n’erano ancora le possibilità. Si palesa un futuro drammaticamente verosimile, pensando a tutte le campagne ambientaliste che da decenni tentano di far ragionare invano l’uomo.

Lo stile della Jemisin è la vera magia. Trainante e coinvolgente, ad ogni pagina cresceva sempre più in me il desiderio di raggiungere il suo livello di scrittura e poter stilare una storia intensa emotivamente e capace di far riflettere.

Sono felice che questo sia solo il primo libro di una trilogia, credo che ormai di questa scrittrice non potrò più farne a meno. “La Quinta Stagione” si posiziona a mani basse tra le mie letture preferite di quest’anno.

Blog Tour: “È così che deve andare” di Stefania Calvellini – Le protagoniste

“È così che deve andare” è una storia di amore, imprevedibilità e forza interiore.

La vicenda ruota attorno a due giovani donne, Alice e Veronica. In apparenza non hanno nulla in comune diversi chilometri separano le loro vite. Ma una cosa è certa: entrambe vivono con gioia, guardando al futuro e rincorrendo i propri sogni. Possono contare sul sostegno delle proprie famiglie, per qualsiasi cosa sanno di non essere sole.

Alice convive a Milano con l’uomo che ama e con cui crede condividerà ogni giorno. Vogliono sposarsi, allargare la famiglia e anche se il quotidiano non sempre è semplice vivono proiettati verso questi positivi progetti.

Veronica sprizza di gioia quando scopre di essere ammessa all’università di Venezia. Questo la porterà lontano dalla sua Modena e dai suoi famigliari, che con orgoglio la appoggiano, nonostante la distanza che li separerà. Ma la ragazza è convinta delle possibilità di carriera che le si presenteranno così facendo e anzi, è pronta ad impegnarsi anima e corpo per ottenere una delle prestigiose borse di studio.

Eppure, tutte e due si troveranno ad essere sole quando il dolore si presenta loro davanti, senza avvisare e scombinando ogni piano fatto fino a quel momento. Affrontare una grave malattia, così come un incidente stradale, disorienta e sconvolge a tal punto da non essere più in grado di ragionare con lucidità. Ci si chiude in sé stessi, tentando di tenere tutti e tutto all’esterno. Per proteggersi, ma anche per proteggere chi vorrebbe stare accanto.

Il dolore, spesso, unisce le persone nonostante la distanza, perché esperienze e sentimenti comuni creano un’empatia speciale che può davvero fare la differenza tra l’arrendersi e il ricominciare a vivere.

Così, Veronica e Alice si incontrano. In un modo talmente inusuale e particolare per cui saranno unite per sempre. Il dolore quando arriva è inspiegabile, ma è necessario affrontarlo per una nuova e decisiva svolta. I fatti succedono per una ragione, purtroppo è impossibile prevederli e impedirli. L’unica speranza è trovare uno spiraglio di luce per andare avanti, continuare a vedere la bellezza nel mondo e ammettere che le cose prendono una certa direzione per un motivo. Perché così devono andare.