Blog Tour: “Shadowhunters: La Mano Scarlatta” di Cassandra Clare & Wesley Chu – Gli Stregoni del Mondo di Shadowhunters

La magia è sicuramente uno degli elementi fondamentali che rendono la saga di Shadowhunters un Urban Fantasy. A cavallo tra mondo terreno e dimensioni alternative, gli Stregoni nascono come frutto concepito tra esseri umani e demoni, e possono piegare la realtà al loro volere. Il lato demoniaco della loro natura è contraddistinto da elementi fisici più o meno evidenti, come il colore della pelle, occhi dalla forma e colore particolari, corna o ali che spuntano dal corpo. Sono immortali e indipendenti, al contrario di altri Nascosti, come vampiri e lupi mannari, che vivono in gruppo. Nonostante questo, il Consiglio a Spirale corrisponde ad una sottospecie di governo volto a supervisionare l’influenza magica nel mondo.
Magnus Bane è sicuramente lo Stregone più amato e popolare di questo vasto universo. Conosciuto anche per essere Sommo Stregone di Brooklyn, è figlio del potente Demone nonché principe dell’Inferno Asmodeo. E’ un personaggio molto sfaccettato, anche per i numerosi secoli di esistenza che si porta sulle spalle. Ha un carattere estroverso ed esuberante, sottolineato anche dal portamento, dal look e dagli immancabili brillantini sul viso. Non teme di mostrarsi per quello che è, anche se le esperienze passate e il tempo hanno influito fino alla decisione di precludersi la ricerca di una persona con cui passare e condividere ogni istante. Tutto cambia, ovviamente, quando conosce il Cacciatore di New York Alexander Lightwood, con cui intraprende una relazione di cui conosceremo molti retroscena e approfondimenti in questa nuova meravigliosa trilogia architettata dalla Clare.
Non solo è protagonista di “La Mano Scarlatta”, ma a lui è dedicata un’intera raccolta di racconti che aiuta a comprendere davvero molto di ciò che viene narrato qui.
Numerosi sono gli Stregoni che vanno a comporre gradualmente la saga, alcuni ovviamente sono davvero degni di nota.
Tessa Gray, la protagonista della trilogia vittoriana dedicata alle Origini, scopre di essere figlia di un demone e una Shadowhunter e questo sarà determinante per il corso della storia che la riguarda. E’ un personaggio chiave e piuttosto ricorrente nelle saghe. Adoro quando entra in contatto con i protagonisti di altre serie, questo rende il tutto più uniforme e realistico.
Ragnor Fell è un amico di vecchia data di Magnus, leggendarie sono le loro avventure in Perù. Il tempo e le circostanze li hanno più volte separati ma hanno sempre cercato di condividere quel poco di tempo che veniva loro concesso. Ha un colore della pelle simile a quello di un cactus (ciò non lascia scampo alle battute esilaranti di Magnus), ma ha fatto di questo un motivo di vanto per le proprie conquiste. Al contrario dell’amico, Ragnor è più chiuso e severo e il più delle volte commenta negativamente le prodezze di Magnus. Probabilmente è questo che lo rende ai miei occhi adorabile!
Catharina Loss è molto legata sia a Ragnor che Magnus. La donna è caratterizzata da poteri strabilianti, oltre che dalla pelle incantevole nonostante la sfumatura bluastra che la caratterizza. Di lei si può dire che è stata una delle poche creature ad aver ricevuto cure amorevoli da parte della madre che, seppur segretamente, l’ha cresciuta nel miglior modo possibile. Ha una predilezione per la magia curativa, che non manca di utilizzare anche in ospedali mondani. Conobbe Magnus in Spagna, dopo il rischio di morire arsa viva, e con lui andò in Perù dove conobbe Ragnor. Diverso tempo dopo incrociò la strada con Tessa. Credo che sia uno degli Stregoni più affascinanti dopo Magnus, sia per il suo passato che per il modo di porsi di fronte alle situazioni.
Malcolm Fade è uno Stregone altrettanto potente, nonché il Sommo Stregone di Los Angeles. E’ un personaggio controverso e contorto, le cui azioni sono difficili da catalogare tra bene e male per il dramma celato nel suo passato e che acceca gli intenti del presente. E’ molto intelligente, calcolatore e spesso manipolatore nei confronti di chi lo conosce da molto tempo. Le sue abilità nella necromanzia gli tornano davvero utili per raggiungere il suo scopo.

 Ma questa è solo una piccolissima parte degli Stregoni che conoscerete leggendo Shadowhunters. Soprattutto con “La Mano Scarlatta”, vengono introdotti numerosi personaggi interessanti e ben definiti, che imparerete ad amare e odiare!

Le immagini rappresentative dei personaggi appartengono all’artista Cassandra Jean.

Review Party: Recensione di “Shadowhunters: La Mano Scarlatta” di Cassandra Clare & Wesley Chu

« Delle volte si sorprendeva a guardare Alec, o coglieva Alec che lo osservava, ed era come essere abbagliati da un lampo. Quasi che ciascuno di loro avesse scoperto qualcosa di inaspettato eppure infinitamente desiderabile. Non erano ancora sicuri uno dell’altro, ma volevano esserlo. »

Magnus e Alec hanno finalmente coronato un loro desiderio: godersi una vacanza insieme, lontani dai doveri e dai pericoli che i ruoli che ricoprono e competono loro. Ora è il momento di vivere e viversi come ancora non sono riusciti a fare. Per realizzare questo si spostano a Parigi, meta per eccellenza dell’amore. Ma i piani dello Stregone e del Nephilim cambiano quando si imbattono in un culto demoniaco, la Mano Scarlatta, cui Magnus è chiamato a sciogliere onde evitare ulteriore caos. Così, la loro vacanza all’insegna del romanticismo e dello scoprirsi si trasforma in un’avventura ricca di azione, pronta a interrompere i momenti clou tra i due… proprio sul più bello!

“Aku Cinta Kamu”
Credits by Serena-Neko

“La Mano Scarlatta” è forse uno dei libri che stavo attendendo di più negli ultimi mesi. Chi mi conosce sa quanto ami i Malec, quanto trovi profondo il rapporto tra i due e quante emozioni mi abbiano fatto provare in tutti questi anni. Gioia e dolore si sono mescolati continuamente in un turbine di palpitazioni e sospiri che mi hanno reso una fan tanto ossessionata da creare diverse fan fiction su di loro. Quindi non ho potuto fare a meno di esultare all’annuncio della Clare di questa trilogia, che già dal primo libro entra a far parte delle mie storie preferite in assoluto. Fin dalla prima pagina è stato come tornare finalmente a casa, immersa nelle atmosfere che tanto mi sono mancate nella trilogia di Dark Artificies. Ritrovare Magnus, con il suo estro, la sua spavalderia e l’intraprendenza nel fare in modo che il tempo passato con Alec sia perfetto mi ha un po’ commosso, riportando alla mente determinati fatti personali legati a questo personaggio, il mio preferito in assoluto dell’intera saga. Alec è un personaggio adorabile e incredibilmente sorprendente, per la forza ma anche le incertezze che lo caratterizzano e lo rendono così vicino ai Mondani, più di quanto lui possa ammettere. L’amore che li lega è così puro e splendido che è impossibile non adorarli insieme. Le difficoltà e gli imprevisti sono il pane quotidiano nel loro mondo, ma non per questo si sono mai arresi: anche separati, si sono sempre ritrovati.
Nulla da dire sullo stile di scrittura di Cassandra, che come sempre si rivela incisiva in ogni situazione, confermandosi ancora una volta la mia scrittrice straniera di Urban Fantasy prediletta.

Potrei scrivere un trattato su Magnus e Alec, ma mi risparmierò per il prossimo libro. Penso da sempre che questa saga sia meritevole, non smetterò mai di consigliarla. Ringrazio Mondadori per continuare a credere, dopo tutti questi anni, in Shadowhunters e Cassandra Clare. Parliamone, adesso uscirà la nuova e bellissima edizione con le copertine originali: quale occasione migliore per rifarsi gli occhi e recuperare a mo’ di maratona l’intera storia?

Review Party: Recensione di “La bottega delle essenze” di Erica Bauermeister

« Noi esseri umani siamo fatti quasi interamente di acqua, a parte i massi dei nostri segreti. Possano i miei diventare solide basi su cui posare i tuoi piedi mentre attraversi l’ampio fiume della vita. »

La memoria fisica ha un potere incredibile sulla memoria mentale. È innegabile che i sensi, in determinate situazioni, riportino alla mente ricordi recenti o lontani che risvegliano altrettante emozioni legate a ciò che salta in mente.
C’è tutto un mondo da scoprire attraverso la sensibilità di Emmeline, che tra un profumo e l’altro si apre al lettore facendolo entrare nella propria vita. Fatta di un’isola, lo scroscio del mare, l’aria salmastra che pizzica le narici. L’odore della barba del padre e il suono della voce, carica di amore, che le racconta fantasiose avventure. Sembra una meravigliosa nuvola felice, fino a quando il tempo non passa e gli anni si rincorrono, con le loro esperienze e il loro peso che s’infrangono su Emmeline, che da bambina inizia a scoprire le gioie e i dolori dell’adolescenza. 
Le domande che affollano la testa della ragazza non riescono ad avere risposte da quel padre che sembra quasi tenere più a quelle misteriose e affascinanti bottigliette di essenze che a lei. Il desiderio di ribellione da una situazione che sembra non avere un’evoluzione, porta Emmeline ad allontanarsi e a ricrearsi completamente da sola. Eppure, sembra non esserci pace ai tormenti che le affollano l’animo consumandola. E se il Cacciatore degli odori, l’uomo rimasto solo sull’isola, avesse davvero la soluzione e la verità?
Leggere le storie di Erica Bauermeister è come immergersi in una vasca di acqua calda quando si è spossati, o ascoltare della musica rilassante, che culla e scaccia ogni genere di problema, anche solo per breve tempo. Il suo stile mi tranquillizza e crea attorno a me una bolla di sapone che mi allontana dal mondo e mi coccola attraverso suoni, odori e sapori che sanno di casa e famiglia.
Ci si può sentire al sicuro, leggendo un libro. “La bottega delle essenze” è esso stesso un’isola di positività ed energia che può permettere a chiunque di lasciarsi andare al passato senza rimanerne intrappolati.

Review Party: Recensione di “Quando arrivi, chiama” di Anna Mittone

« Lei stava crescendo e io, inesorabilmente, invecchiando. Intanto però vivevamo immerse in una miscela esplosiva di odio e amore che, anche se maneggiata con la massima cura e nonostante le migliori intenzioni, rischiava in ogni momento di farci saltare in aria.  »

Come può essere la vita di una donna single, divorziata e madre di un’adolescente? Di certo non così povera e al tracollo come gli stereotipi possono lasciar pensare. Perché sì, le giornate di Silvia possono passare dal caotico al monotono in un attimo, ma l’energia che trasuda è invidiabile anche per chi non si trova nella sua condizione.
E comunque, la figlia Emma non le lascia un istante di calma.
Ah, l’adolescenza. Che periodo meraviglioso e terrificante al tempo stesso. Il desiderio di spiccare il volo si fa prepotente e imponente di fronte alla rassegnazione di un genitore che vorrebbe di nuovo la propria prole totalmente dipendente da sé. Quale incubo, quindi, quando giunge il momento del primo, vero viaggio, da sola con gli amici.
Emma è elettrizzata e non vede l’ora di atterrare ed esplorare il Canada per un anno intero. Valigie alla mano, un saluto frettoloso a mamma e papà e via, all’avventura. 
Ma mentre Silvia attende notizie dell’arrivo della figlia, riceve una chiamata sconvolgente: all’aeroporto Charles de Gaulle c’è stato un attacco terroristico. E l’incubo del viaggio si trasforma in terrore puro ed estenuante. Ben poche sono le notizie rilasciate, che fanno accrescere il panico generale.
Silvia non può attendere: deve andare a Parigi e assicurarsi che sua figlia stia bene. Ad accompagnarla ci sarà Michele, il papà di un amico di Silvia conosciuto poco prima. Insieme intraprenderanno non solo un viaggio della speranza, ma di conoscenza e rivelazione reciproche.
Tra ricordi belli e brutti, si delineano due figure umane e vere. Se il rapporto tra Michele e Silvia si svolge in modo interessante, l’emozione più grande è leggere del legame tra madre e figlia. Non ho potuto fare a meno di commuovermi per certi aneddoti, ripensando a com’è stato il rapporto con mia mamma quando ero io ad essere bambina e adolescente. “Quando arrivi, chiama” colpisce al cuore per le esperienze narrate e che ricordano fatti personali accaduti ad ogni lettore. La forza di Silvia è davvero ammirevole, anche qui non ho potuto fare a meno di pensare alla mia mamma, per la determinazione e gli attributi che ha sempre avuto nell’affrontare ogni giorno e ogni difficoltà.
La scrittura leggera di Anna Mittone narra una vicenda tra passato e presente piena di emozioni, alternando la spensieratezza alla tensione che solitamente caratterizza una situazione tanto drammatica e attuale come quella del terrorismo. Un libro piacevole, in grado di allietare le giornate estive.

Blog Tour: “La ragazza del faro” di Alessia Coppola – Citazioni

Esiste come una sorta di incanto meraviglioso, nelle parole che Alessia Coppola mette in fila, una dopo l’altra, nei suoi libri. Chi la conosce e l’apprezza già sa, ma per chi non ha ancora avuto occasione può prendere a modello “La ragazza del faro”, sua ultima fatica edita da Newton Compton e in vendita dal 7 Maggio.
Di seguito lascio le citazioni più belle, che colpiscono il cuore con messaggi profondi e grande emozione.

Era forgiata con la forza delle onde e la pazienza del tempo, e quando camminava aveva la grazia di un cigno che solca il pelo dell’acqua: sembrava galleggiare come se la terra non le appartenesse del tutto. Apparteneva infatti al mare, come le stelle alla notte. Ed era bella da incutere quasi paura, quel timore che coglieva gli uomini quando la guardavano negli occhi e credevano di cadere ai suoi piedi, come tessere di un domino.

Copyright “La ragazza del faro” di Alessia Coppola, Newton Compton Editori, 2019
Questa è una delle prime e intense descrizioni dell’animo della protagonista. Luna, ragazza tanto misteriosa quanto affascinante, che pian piano apre il proprio cuore ai lettori, come sfogliando un libro. In queste frasi ho avvertito subito un senso di tormento interiore e incomprensione agli occhi esterni di chi l’ha sempre guardata con superficialità. Senza affrontare gli spettri che spesso una persona può nascondere in sé.

In questo era simile a sua madre: amava le tempeste, i tuoni che squassano, la animavano solo forti sentimenti. Era caparbia e nulla la smuoveva dai suoi obiettivi. E, come i coralli che si avvinghiano e resistono anche se la corrente sembra scuoterli, lei restava ferma nelle sue convinzioni.

 Copyright “La ragazza del faro” di Alessia Coppola, Newton Compton Editori, 2019

Ma Luna segue imperterrita i suoi sogni e obiettivi e si affida alle stelle per scoprire cosa è successo alla madre scomparsa. Non si da pace per il vuoto che la donna ha lasciato e che lei non riesce a colmare, sente che solo portando a termine quella missione, forse, potrà trovare delle risposte. Per questo, nonostante ciò che gli altri possano affermare, lei continua ad aggrapparsi a questa convinzione, spesso con la conseguenza di isolarsi dagli altri su quel faro cui è tanto legata. Ritengo che non ci sia solo caparbietà, ma anche una grande forza e un lodevole coraggio nell’avere fede in qualcosa che è così incerto all’orizzonte. Non è poi così raro arrendersi, ad un dato punto. Ma per Luna, no. Questo non è decisamente contemplato.

«Credi in Dio?» «No, affatto. Ma in un fato che scrive e tesse alle nostre spalle. E tu, in cosa credi?» «Alle stelle, al mare, e anche ai disegni del destino». Lui serrò le labbra. «Quindi anche tu credi che ci sia una ragione per cui le persone entrano nella nostra vita?» «Ne sono fermamente convinta».

 Copyright “La ragazza del faro” di Alessia Coppola, Newton Compton Editori, 2019


Trovo che sia davvero difficile, come già dicevo, in qualcosa che non è certo che si avveri davvero. Ancor di più, credo sia complesso credere in qualcosa come il destino. Questo è un discorso controverso e che non potrà mettere mai d’accordo universalmente tutti. In “La ragazza del faro”, però, si respira come un sentore di speranza nel futuro e nelle persone che incontreremo durante la vita, come se volesse insidiarsi anche nei più scettici dando conforto su ciò che di bello potrebbe accadere. Da un evento, a una persona, in grado di sconvolgere in positivo il quotidiano.

La verità è una conquista che costa lacrime.

 Copyright “La ragazza del faro” di Alessia Coppola, Newton Compton Editori, 2019

Forse sono proprio gli incontri che mettono in discussione il passato e il presente di una persona: concentrata sul proprio scopo, Luna non sembra quasi accorgersi inizialmente di un possibile nuovo amore che può sbocciarle dentro. Ma è proprio quell’amore che può condurla a ciò che sta cercando. Ma quali sono le conseguenze della verità? Davvero scoprirla è sempre la soluzione. Ed ecco che l’ignoto torna prepotente: fa paura, fa soffrire. Non si può sapere l’impatto che la verità può avere fino a che questa non si presenta. Se porta gioia o dolore è solo un’altra avventura da affrontare.
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