Review Party: Recensione di “La piccola casa dei ricordi perduti” di Helen Pollard

« E se brindassimo alle risate in faccia alle avversità… e all’amicizia inaspettata? »


È sempre una piacevole sorpresa rimanere travolti da una storia fin dalla prima pagina.
Questo è quello che è capitato a me con “La piccola casa dei ricordi perduti” di Helen Pollard, primo di una trilogia romance in uscita proprio oggi.
Ringrazio la Newton Compton per avermi dato la possibilità di leggere in anteprima questo romanzo.
I lettori inglesi già ne vanno pazzi, e a mio parere questa volta l’acclamazione va premiata.
La trentunenne Emmy è consapevole che la sua relazione con Nathan sta lentamente andando a pezzi; per questo organizza una vacanza per riallacciare il rapporto e ritrovare l’uomo di cui si era innamorata. Meta prescelta è la tranquilla pensione francese “La Cour des Roses”.
Ma poco dopo il suo arrivo, la donna scopre il tradimento del compagno con la proprietaria dell’hotel, Gloria, ed è costretta ad osservare impotente la folle fuga dei due.
Presa dallo sconforto iniziale, Emmy non si sente di lasciare solo Rupert, marito di Gloria, e decide così di rimanere lì per aiutarlo con la gestione della struttura. I due allacciano uno stretto rapporto d’amicizia e complicità, che li porta a risollevarsi dalle rispettive disastrose relazioni.
Inizia inoltre a conoscere altri membri dello staff, tra cui la donna delle pulizie Madam Dupont, il commercialista Alain e l’affascinante e giovane giardiniere Ryan.
Non senza difficoltà, la donna troverà la forza di superare un evento negativo come la fine di una relazione, riappropriandosi della propria vita e riscoprendo l’apprezzamento per sé stessa indipendentemente dalla presenza di un uomo.
Molto più della conoscenza con Ryan, ho amato follemente il rapporto tra Emmy e Rupert: un’amicizia nata dalle sfortunate circostanze porta al sostegno e alla comprensione tra due persone fino al giorno prima perfette sconosciute, fino a giungere al riscatto di entrambi.
Il titolo e la trama, così com’è stata scritta, possono risultare fuorvianti, e far credere che l’atmosfera che si respira sia di tutt’altro punto: un po’ frizzante, un po’ divertente, nonostante si parta da un fatto negativo.
In realtà, la delicatezza con cui seguiamo Emmy fin dalla prima pagina, che ricorda molto la raffinata campagna francese, rimane costante dall’inizio alla fine in ogni vicenda che si sussegue.
Il suo coraggio dovrebbe essere da esempio per tutte le donne che credono di non farcela a superare un rifiuto, nonostante è da considerarsi che anche lei si senta insicura e commetta degli errori, prima di tornare sui propri passi. È umana, e ho apprezzato molto una caratterizzazione così realistica e plausibile.

Non ho potuto fare a meno di rispecchiarmi nella protagonista e comprendere lo sgomento di trovarsi accanto una persona di cui poteva fidarsi, ma che si è rivelata totalmente diversa. Ho compreso la rabbia, purtroppo persone aride, assurde e infantili come Nathan esistono davvero.
“Ritorno alla casa dei ricordi perduti” uscirà il 27 Luglio. Lo attendo con sorprendente emozione, sperando che il livello della storia vada in crescendo e non deluda le mie aspettative.
Consiglio questo romanzo veramente a tutti, potete acquistarlo sul sito dell’editore o al seguente link.

Blog Tour: “The Gift – Katie Corfield. Libro I” di Rebecca Daniels – Terza Tappa

Benvenuti nella terza tappa del blog tour dedicato a “The Gift – Katie Corfield. Libro I” di Rebecca Daniels, edito per Dunwich Edizioni, un libro veramente bello e adrenalinico, di cui spero di potervi parlare più nello specifico a breve.

TAPPE

INTERVISTA

Ho avuto l’onore e il piacere di intervistare l’autrice, di seguito vi lascio le domande e relative risposte.

Buongiorno, Rebecca! E’ un piacere poter avere l’occasione di intervistarti.

Io e altre blogger abbiamo avuto l’occasione di leggere in anteprima “The Gift”, che personalmente ho apprezzato molto fin dalla lettura della sinossi. Siamo certe che saprai conquistare il cuore di molti lettori italiani. Come presenteresti al pubblico la tua storia?

Non sono mai stata tanto brava con le definizioni, ma lo presenterei come un thriller paranormale.

Quando hai iniziato a pensare di scrivere un romanzo?

In un modo o nell’altro ho sempre scritto, anche se i primi racconti erano tendenti più al fantasy… anche il primo romanzo vero e proprio. Poi ci sono stati anni in cui sono stata lontana dalla scrittura per motivi personali, ma mi ci sono rituffata quasi a scopo terapeutico, direi. Ora come ora non so se sarei in grado di rinunciare alle mie sessioni quotidiane.

Com’è nata l’idea di scrivere un libro come “The Gift”? Quanto ha inciso il tuo lavoro in questo?

In effetti è nato proprio grazie al mio lavoro. Operando nel settore dell’industria farmaceutica ne senti di tutti i colori. E una volta un medico mi raccontò che una sua paziente cercava un farmaco che la aiutasse perché ogni volta che si trovava vicino a qualcuno addormentato finiva per vivere i sogni del dormiente ed erano esperienze terrificanti. Ora, probabilmente la persona in questione aveva parecchi problemi, ma l’idea per il dono di Katie è nata lì, da un evento raccontato durante una pausa caffè.

Parliamo dei personaggi. Qual è il tuo preferito? Ti rispecchi nel personaggio di Katie? Il tuo rapporto con Matt?

Il mio personaggio preferito nella saga di Katie ancora non è apparso, anche se è stato nominato diverse volte. Mi riferisco al professor Garcia, che farà la sua comparsa nel secondo volume. Il personaggio di Katie di sicuro mi rispecchia per diversi aspetti (la tendenza a evitare il contatto fisico, per esempio) ma per molti altri anche Matt ha delle caratteristiche mie. Anch’io come lui farei di tutto per le persone a cui voglio bene, arrivando anche al punto di rischiare la vita.

Se dovessero proporti la sceneggiatura del film di “The Gift”, da quali attori si comporrebbe il tuo cast ideale?

Okay, sogniamo un po’ a occhi aperti. Nel ruolo di Katie vedrei bene Deborah Ann Woll mentre nel ruolo di Matt direi Chris Hemsworth. E visto che adoro Ryan Gosling, gli lascerei fare il Mancini minore, mentre per il maggiore ci vorrebbe un villain d’eccezione, come l’Al Pacino dei tempi d’oro. Per il ruolo di Daniel vedrei bene Jared Padalecki, anche se forse Sam Winchester è troppo alto per come ho immaginato il figlio del boss.

La trama del libro presenta un’esperienza diretta che hai voluto raccontare perché particolarmente importante per te?

Be’, a livello inconscio – e neanche tanto, a pensarci bene – per me era importante esorcizzare la paura di vedere un familiare in coma. Vedere un proprio caro vivo ma attaccato alle macchine è qualcosa che ti cambia l’esistenza. Sei lì e cerchi di capire a cosa stia pensando, se è in qualche modo presente o se è soltanto in standby e alla fine vorresti soltanto poter fare qualcosa per riportarlo indietro. E invece sei lì, impotente, e puoi solo guardare e pregare.

C’è qualcosa che ti ha soddisfatto e resa orgogliosa di aver iniziato un percorso tanto complesso come la stesura di un libro? Una frase da te scritta, per esempio?

Be’, il vero motivo di orgoglio sarebbe riuscire a conquistare i lettori con le avventure di Katie, ma è presto per dirlo.

Hai avuto difficoltà durante la scrittura del manoscritto?

Qualcuna, soprattutto quando mi sono trovata ad affrontare i POV maschili. Sono le parti che hanno avuto bisogno di più lavoro perché non risultassero artefatte. Spero di esserci riuscita.

Cosa vorresti trasmettere principalmente ai tuoi lettori?

Mi piacerebbe riuscire a far provare loro quello che provano i miei personaggi. Mentre scrivo ciò che accade vivo in prima persona le loro sensazioni e le loro paura. Il mio obiettivo è quello di ottenere lo stesso risultato con i lettori e questo al di là della vicenda raccontata (che spero comunque risulti avvincente!).

Quali sono i tuoi autori preferiti? Qualcuno di questi ha saputo ispirarti?

Ti cito le mie tre autrici preferite che sono Patricia Cornwell (anche se gli ultimi romanzi mi hanno lasciato un po’ l’amaro in bocca), Kathy Reichs e Karin Slaughter. Ma cerco di imparare da qualunque libro mi capiti tra le mani (e sono parecchi).

Anticipazioni su tue opere future?

Sto lavorando al seguito di The Gift, per il momento ancora senza titolo. A occhio e croce dovrebbe venire fuori una storia parecchio più lunga rispetto al primo volume.

Dicci qualcosa che ancora non ti è stato chiesto.

Vediamo… non mi avete chiesto nulla della copertina italiana, ma penso sia fantastica e racchiude alla perfezione il concetto di perdersi in una mente altrui. Non avrei potuto chiedere di meglio e non posso far altro che ringraziare Circecorp Design per l’ottimo lavoro.

Grazie mille per averci dedicato parte del tuo tempo. In bocca al lupo per il tuo debutto letterario!

Grazie infinite a te per avermi ospitata e per il tuo tempo!

GIVEAWAY

Seguendo il tour dal 26 Giugno al 2 Luglio, potete avere la possibilità di vincere una copia digitale del libro. Le regole sono: 

– Mettere “mi piace” alla pagina di Dunwich Edizioni
– Diventare lettori fissi
– Commentare le tappe
– Condividere ogni tappa taggando 3 amici

a Rafflecopter giveaway

Release Party: “La Callas” di Amalia Mora

In occasione della loro nuova uscita, la HOP Edizioni ha organizzato in collaborazione con diversi blogger un evento per festeggiare la pubblicazione di “La Callas” di Amalia Mora.
Si tratta del secondo Picture Book della casa editrice, collana adatta ad ogni età ma consigliata dai 12 anni, dedicato alla carriera di una delle cantanti liriche più importanti di tutti i tempi: Maria Callas.
Il libro è corredato dalle splendide immagini dell’illustratrice e grafica Amalia Mora, che rendono questo prodotto un acquisto di qualità e garanzia.
Da oggi avete la possibilità di accaparrarvene una copia, in tutte le librerie e store digitali.

Release Party: “I Demoni di Urbino” di Pasquale Rimoli

Oggi, per la giovane La Ruota Edizioni, esce un libro dalla trama decisamente interessante e che spero di poter leggere prima o poi: “I Demoni di Urbino” di Pasquale Rimoli.
Di seguito la copertina e la trama: 
Un avvincente noir che racconta, attraverso l’indagine del capitano Sesti, gli aspetti “oscuri” di una città di provincia e di Giulia, la figlia del maresciallo, una ragazza tutt’altro che “semplice”.
Personaggi, vicende personali e corali trasportano il lettore nelle stradine ripide di Urbino, facendone gustare tutto il fascino di cui sono imbevute, in un mix fatto di arte, cultura, mistero e magia. Intrighi e devianze giovanili, amori puri e riti orgiastici, vite spezzate da un errore, oppure dalla tragica fatalità.
Tutto prende il via da un efferato omicidio, nella buia notte di Halloween, che devierà il corso della vita degli abitanti del borgo. 

Ringrazio tutti i blog dell’evento per questa collaborazione!

Recensione: “L’angelo custode” di Sara Neptune

« …ho sempre creduto che l’omosessualità fosse uno dei peccati più gravi del mondo, che la punizione divina si sarebbe abbattuta su di me nel momento stesso in cui avessi lasciato la vita terrena. Invece, non so perché, Lui ha voluto darmi una seconda possibilità: mi ha dato il permesso di purificare il mio spirito, diventando l’angelo custode di una persona. Di quella persona. »

Il 30 Giugno sarà pubblicato il breve racconto di genere M/M di Sara Neptune: “L’angelo custode”. Ringrazio l’autrice che mi ha dato l’occasione per leggerlo in anteprima.
Quando Josh muore è convinto di meritarsi l’inferno, ma Dio decide di farlo diventare un angelo custode per seguire la vita di Kevin, il suo fidanzato. 
Altro non penso di dover svelare, per non rovinare una lettura breve, ma coinvolgente.
Come è mio solito, non posso non consigliare ad un autore di considerare l’idea di creare un romanzo vero e proprio basato sui propri racconti. “L’angelo custode” si presta bene in tal senso, anche solo per approfondire di più la caratterizzazione dei personaggi che, ovviamente, qui sono descritti in modo molto essenziale. Nonostante questo, l’amore che lega i due ragazzi è visibile e le vicende che si susseguono fino al finale lasciano in tensione il lettore.
Lo stile di Sara è semplice ma un po’ grezzo: la creatività non manca, il modo giusto per migliorare è sicuramente quello di continuare a scrivere.
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