« “Terra in vista!”. Qualche istante più tardi tutti poterono scorgere il profilo piatto della Isla Mujeres e la lunga spiaggia bianca che la delimitava a settentrione. Rogério trattenne il fiato. Era giunto il momento più difficile della sua avventura. »
Anno 1685. Il portoghese Rogério naviga a bordo della sua nave fino a quando non viene attaccato da una flotta nemica. Si tratta del pirata Laurent de Graff, detto Lorencillo, temibile criminale che in breve prende il comando. Per avere salva la vita, Rogério si unisce alla banda di de Graff, nella speranza di poter scampare ad un tragico destino.
Quando si parla di pirati, è automatico andare a pensare a opere come la saga di Pirati dei Caraibi, o L’isola del tesoro, Il corsaro nero e tutte le altre storie che possono venirvi in mente. Le avventure che questi lupi di mare affrontano sono avvincenti, emozionanti e molto pericolose. C’è chi ne valorizza il divertimento, chi il dramma, chi ancora la bontà d’animo, perché dietro a grandi imprese spesso si nascondono valorosi obiettivi.
In una delle sue serie più note, Valerio Evangelisti esplora la figura del pirata in un contesto storico realmente esistito, citando fatti o persone che definiscono nel loro insieme l’epoca in cui sono accaduti e hanno vissuto. L’autore si sofferma sulle usanze del tempo e sugli assetti politici, che hanno un impatto notevole sulla lettura. Le descrizioni delle battaglie o delle torture effettuate sono crude e spietate, in contrapposizione all’amore e all’amicizia che sprigionano un calore che infonde entusiasmo e serenità. Lo stile di scrittura è scorrevole e incisivo, arriva dritto al punto trasmettendo i messaggi senza fraintendimenti. Non per questo trovo sia una trilogia adatta a tutti, soprattutto a chi non ama le scene violenti. Dal canto mio posso dire di aver sempre apprezzato la crudezza e sono contenta di aver finalmente potuto recuperare come si deve una storia che da tanto avevo in wishlist.
La consiglio a tutti coloro che sono desiderosi di avventure, che non si tirano indietro di fronte ai pericoli e all’occasione di azzuffarsi, agli amanti dei tesori e delle canzoni da bettole.