Review Party: Recensione di “Le ombre” di Alex North

Osservando dall’esterno il quarantenne Paul, si potrebbe dire che è un uomo ordinario, con una vita tranquilla e dedito al proprio lavoro. Eppure, qualcosa di oscuro si cela nel suo passato, qualcosa che lo ha tormentato al punto di scappare via dalla sua città natale. Quando però la madre si ammala gravemente, Paul è costretto a tornare a Gritten e affrontare definitivamente i propri demoni.

In un viaggio altalenante tra presente e passato, il lettore vive un’esperienza da brividi come mai ci si potrebbe aspettare, seguendo la quotidianità del protagonista attraverso quei pensieri oscuri che lo accompagnano fin dalla giovinezza e che mai smettono di martellare.

L’autore è consapevole di quanto la sua scrittura faccia paura e sembra quasi divertirsi all’idea del terrore che farà accapponare la pelle il suo pubblico. Al contempo, chi legge rimane sorpreso e talmente tanto curioso di arrivare fino in fondo che accetta come compromesso il subire continuo di un terrore in grado di appiccicarsi addosso e lasciare delle sensazioni sgradevoli intense.

Ha dell’incredibile quanto sia naturale empatizzare con Paul e arrivare a comprendere che anche noi ci saremmo comportati come lui al suo posto.

“Le ombre” è un romanzo che fa emergere le paure più profonde, riuscendo nell’intento di intrigare il lettore anziché farlo scappare via urlando. Non subito, almeno.

Blog Tour: “La tenuta delle rose” di Hannah Richell – Storia dell’autrice e bibliografia

Quello che parte oggi è un evento molto speciale, dedicato a un libro emotivamente ricco che saprà travolgere il cuore dei lettori che gli daranno una possibilità.

Dietro a una scrittura così evocativa c’è il volto di Hannah Richell, un’autrice inglese che vive da anni con la famiglia in Australia. Il libro che da oggi trovate in ogni libreria fisica e online è “La tenuta delle rose”:

Titolo: La tenuta delle rose
Autore: Hannah Richell
Casa Editrice: GARZANTI
Genere: Narrativa straniera
Dettagli: 364 pagine
Prezzo: €18,90
Trama:
Maggie è convinta che seguire il cuore sia la scelta sbagliata. L’unica volta che l’ha fatto la sua vita è finita sottosopra ed è stata costretta a lasciare Londra per rifugiarsi il più lontano possibile. Ma quando la sua amata nonna Lillian si è ammalata non ha avuto scelta: è tornata in Inghilterra per affrontare il passato da cui cercava riparo. Arrivata a Cloudesley, non può non notare che le splendide rose, i tulipani colorati e i gigli regali che punteggiavano il giardino dei suoi ricordi hanno perso il proprio splendore. Anche le braccia di sua nonna, pur restando l’unico luogo che riesce a chiamare casa, le trasmettono una sensazione diversa. Maggie capisce che la donna non ha più molto tempo e vuole confidarle qualcosa. Quello che non si aspetta è che si tratti di una verità che parla di segreti nascosti nelle immense e buie sale di Cloudesley. Di una famiglia, di scelte difficili. Di un tempo in cui una donna era costretta a prendere strade che la portavano lontano dai suoi desideri, perché regole e convenzioni valevano più di ogni altra cosa. Di uomini sicuri di esercitare un potere indiscutibile. Tra quelle mura dorate sua nonna si era sentita come un oggetto da sfoggiare e nulla di più. Ma ora Maggie sa che il regalo che vuole lasciarle è la libertà. La libertà di sbagliare, di cadere e di potersi rialzare. Di seguire il proprio cuore e di decidere che cosa pensare senza permettere che sia qualcun altro a farlo. Di amare davvero. È proprio questa la cosa più difficile per Maggie, a causa di quella bugia che porta dentro. Perché a volte è più facile perdonare gli altri che sé stessi.

Ma la Richell non è nuova al pubblico italiano, perché Garzanti ha portato in passato altre due opere dell’autrice, che qui vi presento:

Titolo: Le bambine che cercavano conchiglie
Trama:
Il mare si infrange furioso sulle frastagliate coste del Dorset. In alto, su una scogliera impervia, si erge una casa colonica con le mura imbiancate che brillano come un faro sotto la luce del sole. Clifftops. Il posto che una volta Dora chiamava casa. Da dietro le ampie finestre le sembra ancora di sentire risuonare le risa di sua sorella Cassie, il rumore delle loro corse di bambine gioiose. Adesso la natura ha ripreso il sopravvento e l’edera avvolge le antiche mura della magione dei Tide, in un viluppo di silenzio, polvere e segreti. Dora è fuggita da tutto questo, schiacciata dal peso della colpa. Una colpa inafferrabile come il vento, ma che si è insinuata nelle fibre del suo essere in profondità. E non le fa dimenticare quella lunga e calda giornata d’estate di tanti anni prima. I giochi alla ricerca di conchiglie, i nascondigli tra le rocce e quella piccola, fatale distrazione che ha distrutto un’intera famiglia. Da allora Cassie non le vuole più parlare e le due sorelle si sono allontanate irrimediabilmente. La sabbia e il vento non sono riusciti a disperdere il dolore, che è rimasto sepolto, come un cuore pulsante. Ma oggi Dora non può più fuggire, il soffio di una nuova vita respira dentro di lei e per amore del suo bambino deve ritrovare i pezzi perduti della sua vita.

Titolo: L’azzurro del cielo non ricorda
Trama:
Sulle sponde del lago il cottage è quasi invisibile, nascosto dalla vegetazione. L’acqua sotto il pontile riflette sonnolenta i timidi colori della brughiera inglese. Un luogo incantato. Un luogo ideale per rifuggire il mondo. Il nascondiglio perfetto per un segreto. E questa la strana eredità che Lila, trent’anni, ha ricevuto in dono da un anonimo benefattore. All’apparenza un lotto di terreno sperduto da qualche parte nell’Inghilterra settentrionale. In realtà una seconda occasione, la possibilità di lasciarsi alle spalle Londra, e con essa un dolore difficile da sopportare. È come se quel luogo potesse parlare direttamente alla sua anima. È come se volesse raccontarle una storia. La storia di cinque amici che, trent’anni prima, in quello stesso cottage hanno inseguito il sogno di un’esistenza libera e spensierata. Che tra quelle mura di pietra antica hanno conosciuto l’amore e la gelosia, il coraggio e la paura, l’entusiasmo e la sconfitta. Che lungo le rive di quel lago, durante un’estate riarsa dal sole, hanno costruito la loro personale idea di felicità. Fino a quando l’arrivo di un ospite inatteso ha spezzato l’incanto e trasformato il sogno di un’eterna giovinezza in un segreto da nascondere a tutti costi. Via via che il cottage riprende vita grazie agli amorevoli restauri di Lila e la primavera inonda l’orizzonte di colori, la voce del passato torna a farsi sentire, portata dal vento che soffia tra l’erba…

Attraverso questo tour di parole, personaggi, paesaggi suggestivi e forti sentimenti conoscerete un’opera incredibile che saprà scaldarvi il cuore.

Recensione: “Il seme della speranza” di Emiliano Reali

In origine fu Spyria, regina e protettrice del mondo di Spiriti e Divinità e creatrice dell’universo in cui convivono i due mondi paralleli delle creature della natura e degli essere umani.

Bene e male, purezza e malvagità, luce e ombra. Questi sono solo alcuni dei parallelismi che si possono fare, ma quello che emerge è quanto egoista sia l’uomo, che distrugge il proprio pianeta piegando la natura al proprio volere, disintegrandola con l’inquinamento e la costruzione dei propri mezzi personali.

Per salvare entrambi i mondi dal declino si rende necessaria la nascita del Prescelto, con l’unico compito di estirpare il marcio e sanare la natura: Eres, spirito del sottobosco, parte sotto mentite spoglie verso la Terra, imbattendosi in una realtà incredibilmente diversa da tutto ciò che ha conosciuto finora.

“Il seme della speranza” è titolo e fulcro dell’intera opera di  Emiliano Reali, un fantasy tutto italiano volto a riscoprire la bellezza della natura e a far riflettere i lettori sulle proprie azioni. Tutto ruota attorno proprio alla speranza di far aprire gli occhi sulla condizione umana, un misto di indifferenza ed egoismo che non fanno altro che bruciare il pianeta senza che qualcuno se ne renda davvero conto.

Educare al buonsenso è sempre una tematica attuale ed Emiliano riesce nell’intento attraverso una storia adatta a grandi e piccoli, che attraverso il potere della fantasia e dell’immaginazione lascia delle tracce nella coscienza e smuove gli animi. Oltre al tema dell’ambiente vengono affrontati altri importanti argomenti, come la discriminazione e il pregiudizio, da cui non si smette mai di imparare e da cui sembra quasi impossibile allontanarsi davvero e abbracciare l’uguaglianza e pari diritti.

Lo stile di scrittura è scorrevole ed evocativo, permette di immergersi completamente nell’atmosfera magica dell’opera e di rimanere incantati dal mondo degli Spiriti e delle Divinità, tanto diverso e affascinante da quello che conosciamo.

“Il seme della speranza” è un libro che merita assolutamente di essere letto, perché è capace di cambiare le opinioni e intrattenere attraverso una storia intelligente che sa trasmettere delle emozioni autentiche e dei messaggi interessanti e indispensabili.

Review Party: Recensione di “L’assassinio di Roger Ackroyd” di Agatha Christie

La pace del piccolo paesino di King’s Abbot viene bruscamente sconvolta da uno scandaloso omicidio: viene infatti ritrovato il corpo di Roger Ackroyd, noto magnate e uomo più ricco della zona. Potrà Hercule Poirot risolvere il mistero dietro il suo assassinio?

Questo romanzo, dall’apparente trama lineare, è forse uno dei più brillanti romanzi scritti dalla Christie, un esempio di quanto la sua mente fosse geniale nell’architettare casi d’indagine sempre nuovi e avvincenti.

A King’s Abbot Poirot verrà affiancato dal dottor Sheppard ed è proprio lui a rappresentare il filone principale della narrazione, trainandolo attraverso indizi, domande e sospetti fino alla sua conclusione. La quantità di dettagli e la delineazione dei personaggi catturano completamente l’attenzione del lettore, che segue frenetico le vicende fino alla soluzione finale, del tutto imprevedibile e inaspettata.

Leggere i romanzi di Agatha Christie fa sempre bene alla mente e al cuore, rinnovo il consiglio di recuperare almeno le opere più note, soprattutto quest’anno che cade il centenario della nascita dell’investigatore più bizzarro di tutta l’Inghilterra.

Blog Tour: “Il seme della speranza” di Emiliano Reali – Lo sfruttamento della natura

L’uomo fin dove può spingersi? Questo è ciò che si chiede il lettore seguendo Eres sul pianeta Terra, il nostro mondo, governato dagli uomini che hanno preso potere sulla natura, senza alcun diritto.

Il Prescelto si trova a doversi mimetizzare in un luogo che dovrebbe risplendere rigoglioso di arbusti, frutti e animali, ma che ormai è di fatto una landa desolata e sofferente.

L’inquinamento ha intossicato l’aria, mentre il cemento per strade e palazzi ha soffocato il terreno. Ancora qualche area verde si salva, ma l’egoismo dell’uomo non permette a questi di essere dignitosamente curati: lasciati abbandonati a sé stessi cercano con le proprie forze di sopravvivere alla minaccia della distruzione, cercando di germogliare anche in mezzo all’asfalto.

Il caos tipico delle metropoli assorda e confonde, una frenesia incontrollabile caratterizza le persone, che corrono da una parte all’altra senza mai fermarsi, senza soffermarsi sui piccoli dettagli dell’ambiente, che potrebbero trasformare l’aura negativa dell’egoismo in qualcosa di migliore.

Eres prova un misto di emozioni, che impattano nel suo cuore facendogli vivere un vero e proprio incubo: le macchine sfrecciano come animali feroci e l’imponenza degli edifici costruiti dagli uomini incutono timore, così come i fumi neri che escono costantemente dalle ciminiere macchiando permanentemente il cielo.

Tutto è così diverso da casa sua, così impersonale e asfissiante. Solo vedendo con i propri occhi e toccando con le sue stesse mani, comprende davvero il compito che gli è stato affidato e quanto il destino di questo mondo e quello degli Spiriti e delle Divinità siano collegati ed entrambi compromessi dalle azioni sconsiderate degli esseri umani, che mai pensano al prossimo né al futuro che erediteranno le nuove generazioni.

Potrà lui, piccolo spirito del sottobosco, ergersi a salvatore di entrambe le parti?