Review Party: Recensione di “L’equinozio di Xipe” di Giovanni Oro

« La paura fa vivere, il panico è l’anticamera della morte. »

In un mondo in cui l’uomo ha la quasi totale supremazia dell’universo, è il caos a predominare. Lo si percepisce fin dalle prime pagine del libro “L’equinozio di Xipe”, in cui un gruppo di soldati è intento a sconfiggere i ralt, razza aliena nemica giurata.
Nonostante la tecnologia avanzata e il potere sconfinato, l’uomo desidera di più: l’avarizia scorre nelle vene dei politici dell’Impero, che spingono le proprie leve a raggiungere l’ultimo avamposto dei ralt.
Solo conquistando il pianeta Xipe l’umanità avrà davvero vinto. 
Mentre i soldati vengono inviati verso la morte certa, le storie di alcuni di questi si intrecciano per completare la missione e conquistare i cuori dei lettori. Forti esteriormente, nascondono nei meandri dell’animo i sentimenti per non perdere di vista l’obiettivo finale. Ma l’essere umano non è come la tecnologia che sempre più ha sviluppato, c’è molto più del sangue e dei tessuti. Può essere questo l’arma vincente o la rovina più totale?
Giovanni Oro è un vero maestro della strategia militare: le descrizioni che accompagnano l’azione addentrano il lettore nel cuore della storia senza appesantire negativamente l’atmosfera, già opprimente. La fantascienza da lui creata è degna dei capisaldi del genere. Non ho potuto fare a meno di provare le stesse sensazioni della visione di Battlestar Galactica, una serie tv classica caldamente consigliata. Ho apprezzato molto l’originalità dell’ambientazione, la cultura di una civiltà umana che ci assomiglia, ma al tempo stesso è lontana anni luce nel bene e nel male. I personaggi, specie quelli femminili, sono un esempio d’indipendenza e potere, unito al desiderio di rimanere integri e umili in un mondo corrotto e sempre più egoista.
“L’equinozio di Xipe” saprà conquistarvi anche grazie agli elementi nostalgici, che vi riporteranno a vecchie letture e visioni.
Sono felice che la Leone Editore mi abbia dato la possibilità di conoscere un talento come Giovanni, di cui spero di poter leggere la prossima opera a breve.

Review Party: Recensione di “Il cacciatore di libri proibiti” di Fabio Delizzos


« Angelo li guardava, immobile, senza fretta, la luce dei suoi occhi che fissavano con insistenza era l’unico segno di vita apparente del suo corpo. Non era pazienza la sua, ma totale assenza di intenzioni, di desideri, di destinazioni. Non aspettava: era lì e basta. »

Nuova uscita targata Newton Compton Editori!
Il nome di Fabio Delizzos mi è passato diverse volte sotto agli occhi, tra gli scaffali delle librerie.
Eppure, questa è la prima volta che una sua opera finisce tra le mie mani e la reazione istantanea che ho avuto è stata: “Ma perché ho aspettato tanto?”
“Il cacciatore di libri proibiti” immerge il lettore in una porzione di mondo celata da tutto il resto. Un thriller storico che strizza l’occhio ai capolavori di Dan Brown, ma che racchiude in sé qualcosa di unico: realtà, fantasia, magia e illusione sono solo alcuni degli elementi che troverete tra le pagine.
Tutto parte da Roma, il 5 agosto del 1559, giorno della morte dell’odiato Papa Paolo IV. Questo scatena rivolte, guerre e spargimenti di sangue.
Nel contempo, però, c’è chi assiste ad eventi mistici: sarà vero oppure no?
A risolvere il mistero viene chiamato l’agente segreto Raphael Dardo, tenuto prigioniero perché in possesso di una fantomatica Bibbia maledetta. Ha tempo fino all’inizio del nuovo conclave per fare chiarezza e avere così la possibilità di riottenere una vita da uomo libero. Le indagini lo porteranno a mettersi sulle tracce del Codice dei Miracoli, raro e misterioso libro che nasconde un’alta conoscenza.
Una lettura frenetica e adrenalinica, dallo sviluppo complesso e personaggi che sanno colpire nei punti giusti e regalare vere emozioni.
Una nota d’apprezzamento per i piccoli accorgimenti presi dall’autore per spiegare a chi legge i riferimenti storici da cui ha preso. Questo denota la cura che uno scrittore deve sempre avere nella stesura di una storia, è un elemento che trovo sempre piacevole ritrovare.
Fabio Delizzos cerca di dare una risposta alle domande fondamentali… oppure il suo intento è quello di avvolgere ancora di più nel mistero la verità?
Ringrazio la casa editrice per questo evento.
Potete acquistare il libro a questo link.

Review Party: Recensione di “La casa degli scandali” di Victoria Fox

« Dicono che non potrai mai innamorarti come la prima volta. Forse è il cuore che cambia forma e non sa più tornare al suo aspetto originario. Forse sono la novità e l’estraneità dell’esperienza a intensificare le vette del sentimento. Oppure, forse, è l’anima che diventa più saggia. Impara che non vale la pena correre rischi. Impara a ferire e, di conseguenza, a proteggersi. »

La recensione di oggi è dedicata a “La casa degli scandali” di Victoria Fox, edito da Newton Compton Editori e da oggi disponibile alla vendita.
Scorrendo lentamente gli occhi tra le pagine, si entra in contatto con Vivien Lockhart, giovane e tormentata attrice, sposa di un medico italiano e padrona di una casa situata in Toscana. La sua storia s’intreccia con quella di Lucy Whittaker, la nuova domestica del Castello Barbarossa, dove Vivien è reclusa da anni. 
Sarà Lucy a fare chiarezza sui misteri legati alla famiglia che serve, scoprendo quanti scheletri e orrori possono esistere rinchiusi tra quelle antiche mura.
L’inquietudine che il libro trasmette è data dalla maestria con cui la scrittrice è riuscita a scrivere la sua storia. Fin da subito si viene immersi in un’atmosfera di gelo e tensione, andare al di là della paura di girare pagina implica l’affondare sempre più nei segreti del castello.
La Hollywood degli anni ’70 s’intreccia alla Londra dei giorni nostri verso la meta italiana, come se non ci fossero alternative, come se fosse impossibile impedire a due cammini di correre paralleli all’infinito.
I personaggi sono avvolti da un velo paranormale che infonde il dubbio nel lettore su cosa sia reale e cosa no, se tutto sia vero o piuttosto frutto della fantasia. Questo è dato anche dall’incipit del sogno, luogo al confine tra verità e finzione. Solo con l’epilogo si può smettere di trattenere il respiro, risvegliarsi dall’incanto della lettura e tornare alla quotidianità.
Ringrazio la casa editrice per questo evento.

Review Party: Recensione di “La pergamena perduta” di Lorenzo De’ Medici

« In quel momento, comprese molte cose. Comprese che quel dolore era sempre stato presente e che non l’avrebbe mai abbandonato. Comprese che se non l’avesse affrontato in qualche modo, sarebbe diventato l’incubo della sua vita. »

Il review party di oggi riguarda “La pergamena perduta” di Lorenzo De’ Medici, edito da Newton Compton e disponibile all’acquisto da oggi. Seguite il link ad Amazon.
I blog che propongono la loro recensione sono i seguenti:
The Mad Otter
La storia presenta a chi la studia una schiera di personaggi determinanti per l’evoluzione del mondo. Ma anche nel singolo, e senza raggiungere la notorietà, si può contribuire al cambiamento.
Questo è il racconto di anime comuni ma differenti, sconosciute, divise dalle epoche in cui hanno vissuto ma unite da un mistero mortale, più famoso e bramato di loro. Se l’eterna giovinezza sia un mito o meno non potremo saperlo con certezza, ma se non fosse una fantasia, di certo dovrebbe essere definita una maledizione.
Non ci si rende mai conto di quanto rincorrere un sogno implichi irrimediabilmente alla rinuncia di qualcos’altro. Quando si agisce ci sono delle conseguenze, anche per il più piccolo e innocente proposito.
Come quello del giovane Yagurum, che nel 1330 a.C. cura la ferita di un misterioso guerriero utilizzando un unguento dalle proprietà straordinarie. Yagurum sa che deve distruggerne la conoscenza, ma al tempo stesso sente il bisogno di tramandarla a chi lo succederà.
Da qui, i salti temporali, dai giorni nostri al lontano passato. Rincorrendo il viaggio della pergamena tra i destini dei protagonisti.
Fin da subito, lo scrittore è in grado di immergere il lettore nella storia da lui creata. I personaggi sono ben definiti e distinguibili, c’è chi si fa capire meglio degli altri, coinvolgendo maggiormente. Ma tutti danno un apporto importante alla storia, senza cui l’epilogo sarebbe stato differente.
“La pergamena perduta” sa coinvolgere senza troppi giri di parole, arrivando dritto al punto ma accompagnando chi legge tra misteri e intrighi. La soluzione non è immediata, gradualmente i pezzi del puzzle si ordinano, andando ognuno al proprio posto, realizzando un’immagine chiara del cuore del libro.
Consiglio la lettura non solo agli appassionati del genere, ma anche a chi non sa come approcciarsi. Ringrazio la casa editrice per avermi dato la possibilità di leggere questo libro e alle blogger che mi hanno accompagnato in questo evento.

Review Party: Recensione di “Armonia Finale” di Hendrik R. Rose

« Non ho alcun bisogno di comprovare ciò che sento. Voi cercate una spiegazione per ogni singola cosa, avete fame di teorie rassicuranti per avvalorare tutto ciò che dite, pensate e decidete. Eppure non vi chiedete perché respirate o perché aprite gli occhi ogni mattina. Io so le cose, il mio istinto me le racconta e so come ascoltarlo. »

Oggi presento sul blog una delle tappe del Review Party riguardante il romanzo distopico “Armonia Finale” di Hendrik R. Rose, edito da La Ponga Edizioni.
TAPPE



Gli elfi sono creature ancestrali, affascinanti e potenti. Pozzi di saggezza e saperi che vanno oltre la nostra immaginazione. Non solo esistono, ma per l’uomo sono diversi, incomprensibili. Sono un pericolo, una minaccia da stanare e debellare. Quindi, è nell’indole della preda scappare, nascondersi per avere cara la pelle e gli elfi sono costretti ad agire in tal senso, fino a venire rinchiusi nel Distretto 50: ciò che fa paura va oppresso e la morte di un inetto va ignorata.
Il detective Wallace Flynn, con l’ausilio della dottoressa Ariel Scott, indaga sul caso dell’elfo trovato senza vita, nonostante l’opinione pubblica sia contraria. Sullo sfondo, avvolto da un velo di mistero, l’elfo Elhand affianca i due umani per scoprire la verità. Ma tutti, anche chi apparentemente è innocente, hanno dei segreti; e quello custodito dalla creatura rischia di mettere a repentaglio l’esistenza della sua razza. 
“Armonia Finale” rappresenta un esordio letterario in grado di colpire la grossa editoria e dare nuovi spunti di lettura ai lettori. Temi attuali come quelli della parità e del razzismo vengono affrontati con calibrata drammaticità, ma un pizzico di speranza che dovrebbe far scattare negli animi delle persone un briciolo di umanità, che ci caratterizza. L’atmosfera futuristica ha un che di apocalittico, elemento che amo trovare in ciò che leggo e che si unisce perfettamente a ciò che viene raccontato. Thriller, giallo, fantasy e distopia si uniscono a creare una vera e propria armonia di generi.
La scrittrice ha tessuto una storia intensa e adrenalinica anche grazie ad uno stile di scrittura che sa catturare l’attenzione fin da subito. “Armonia Finale” è l’opera che avrei tanto voluto scrivere io.
Una lettura che merita in tutto e per tutto di essere letta e conosciuta.