Review Party: Recensione di “Universum – Cronache dei pianeti ribelli” di Giorgio Costa

« Mai più chiusi in silenzio a soffrire nel ventre della nave. Libertà. La promessa stava per realizzarsi. Il sangue che gli colava sulla faccia era la prova che indietro non si poteva più tornare. »

Tom Rivert ha sempre potuto essere fiero e soddisfatto della vita che gli è stata donata. Sulla luna di Dana, vive le giornate in compagnia della famiglia e degli amici, in particolare Mira, con cui ha un legame molto più forte di qualsiasi altro rapporto.
Tutto questo però si spezza quando i monaci Simbeliani arrivano devastando la sua terra. Rimasto orfano in tenera età, è costretto a seguire i dettami di questo nuovo dominio: ma Tom è uno spirito forte e la sua vena di ribellione lo porta ad essere esiliato su Paltox Blu e piegato ai lavori forzati. Ma una forza altrettanto grande è atterrata in aiuto dei più deboli: quella della ribellione, che farà di tutto per mettersi contro la dittatura dell’Impero e sconfiggerlo.
Quale segreto nasconde Tom, così fondamentale per la lotta alla libertà?
Giorgio Costa è al suo debutto nel mondo dell’editoria e lo fa in un modo tanto travolgente da riuscire a centrare in pieno l’obiettivo. Universum è una storia carica di azione, tensione e sentimenti intensi che può ricordare importanti saghe della fantascienza a cui viene fatto un grande tributo. Tutto questo è declinato in un’ambientazione dettagliata e originale, con una cultura ben strutturata e molteplici personaggi per nulla stereotipati. Tom ha un’evoluzione incredibile nel corso della storia ed è ammirevole la sua forza d’animo, che mai l’abbandona e non lo fa cadere in ciechi obiettivi di vendetta.
Il ruolo del Virilio, la pietra che muove le astronavi attraverso la Trascendenza, l’importanza quasi vitale per gli umani di non rimanere senza, è un elemento molto interessante e le descrizioni che caratterizzano il processo del viaggio sono affascinanti, tanto da desiderare di poterlo sperimentare. 
Mira è un personaggio con cui sono entrata subito in sintonia per il carattere deciso e mai arrendevole che ha saputo infondermi fiducia e speranza. Però il personaggio che più di tutti mi ha intrigato è il piccolo Yori, facente parte della flotta dei ribelli e che viene soprannominato “figlio del cosmo”. È coperto da un velo enigmatico che non ha fatto altro che mettermi sempre più curiosità sul suo conto per tutta la lettura.
Nel complesso, Universum ha un’atmosfera che richiama proprio il mistero, perché sia della trama che del mondo in sé non viene svelato nulla subito, ma viene indagato passo passo, come un’esplorazione all’interno di una realtà che vuole farsi scoprire, ma che conquista attraverso un gioco di colpi di scena che lasciano senza parole.
Giorgio Costa ha uno stile di scrittura scorrevole e molto curato, che trasuda l’impegno impiegato nello scrivere un’opera che spero davvero possa conquistare più lettori possibile.
Siete ancora in tempo per farvi un regalo o regalare a qualcuno un bel libro: “Universum – Cronache dei pianeti ribelli” è ciò che fa al caso non solo dei fan della fantascienza ma anche di chi vuole approcciarsi al genere, approfittandone e dando una possibilità a un autore italiano. Cosa si può desiderare di più?

INTERVISTA ALL’AUTORE

In questo evento, i blogger partecipanti hanno avuto la possibilità di fare alcune domande, a cui l’autore è stato felice di rispondere. Ecco, qui di seguito, un paio di queste.
Come hai avuto l’idea di creare questo romanzo fantascientifico? 
L’idea è scaturita quando la mia prima figlia, Anita, aveva intorno ai due anni. Mi chiedeva di raccontarle storie ogni sera e io spesso le inventavo. In quel momento si è acceso qualcosa in me. Ho letto molti molti libri. La letteratura è sempre stata la mia più grande passione, ma quando mi sono trovato a raccontare a una bimba… beh, probabilmente ho recuperato la scintilla che è al cuore di ogni narrazione… da ancor prima dell’invenzione della scrittura. Questo probabilmente è stato uno dei fattori determinanti, ma non l’unico sicuramente. Un’altra questione è stata la diminuzione della mia attività di batterista; diciamo che per quasi vent’anni la valvola di sfogo alla mia creatività è stata principalmente nella musica. Quando è venuta meno quella la scrittura è partita in modo quasi automatico, sicuramente naturale. 
Come hai creato i caratteri dei protagonisti? 

Ognuno dei personaggi, e non solo i principali, ha una sua storia importante, fatta di traumi, gioie, sconfitte e amori. ognuno di loro ha una parabola, degli obiettivi, un arco di trasformazione. Questi personaggi mi hanno accompagnato per molto tempo. Ho infatti lavorato molto a lungo a questa storia e dopo uno sforzo iniziale è come se avessero preso vita, tanto è che spesso durante la mia vita di tutti i giorni me li ritrovavo accanto a me, a darmi consigli o a farmi domande. Credo che sia proprio vero che a un certo punto i personaggi prendano vita. Dentro la trama infatti erano proprio i loro caratteri a impormi determinate scelte.