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Blog Tour: “The Gift – Katie Corfield. Libro I” di Rebecca Daniels – Terza Tappa
Benvenuti nella terza tappa del blog tour dedicato a “The Gift – Katie Corfield. Libro I” di Rebecca Daniels, edito per Dunwich Edizioni, un libro veramente bello e adrenalinico, di cui spero di potervi parlare più nello specifico a breve.
Ho avuto l’onore e il piacere di intervistare l’autrice, di seguito vi lascio le domande e relative risposte.
Buongiorno, Rebecca! E’ un piacere poter avere l’occasione di intervistarti.
Io e altre blogger abbiamo avuto l’occasione di leggere in anteprima “The Gift”, che personalmente ho apprezzato molto fin dalla lettura della sinossi. Siamo certe che saprai conquistare il cuore di molti lettori italiani. Come presenteresti al pubblico la tua storia?
Non sono mai stata tanto brava con le definizioni, ma lo presenterei come un thriller paranormale.
Quando hai iniziato a pensare di scrivere un romanzo?
In un modo o nell’altro ho sempre scritto, anche se i primi racconti erano tendenti più al fantasy… anche il primo romanzo vero e proprio. Poi ci sono stati anni in cui sono stata lontana dalla scrittura per motivi personali, ma mi ci sono rituffata quasi a scopo terapeutico, direi. Ora come ora non so se sarei in grado di rinunciare alle mie sessioni quotidiane.
Com’è nata l’idea di scrivere un libro come “The Gift”? Quanto ha inciso il tuo lavoro in questo?
In effetti è nato proprio grazie al mio lavoro. Operando nel settore dell’industria farmaceutica ne senti di tutti i colori. E una volta un medico mi raccontò che una sua paziente cercava un farmaco che la aiutasse perché ogni volta che si trovava vicino a qualcuno addormentato finiva per vivere i sogni del dormiente ed erano esperienze terrificanti. Ora, probabilmente la persona in questione aveva parecchi problemi, ma l’idea per il dono di Katie è nata lì, da un evento raccontato durante una pausa caffè.
Parliamo dei personaggi. Qual è il tuo preferito? Ti rispecchi nel personaggio di Katie? Il tuo rapporto con Matt?
Il mio personaggio preferito nella saga di Katie ancora non è apparso, anche se è stato nominato diverse volte. Mi riferisco al professor Garcia, che farà la sua comparsa nel secondo volume. Il personaggio di Katie di sicuro mi rispecchia per diversi aspetti (la tendenza a evitare il contatto fisico, per esempio) ma per molti altri anche Matt ha delle caratteristiche mie. Anch’io come lui farei di tutto per le persone a cui voglio bene, arrivando anche al punto di rischiare la vita.
Se dovessero proporti la sceneggiatura del film di “The Gift”, da quali attori si comporrebbe il tuo cast ideale?
Okay, sogniamo un po’ a occhi aperti. Nel ruolo di Katie vedrei bene Deborah Ann Woll mentre nel ruolo di Matt direi Chris Hemsworth. E visto che adoro Ryan Gosling, gli lascerei fare il Mancini minore, mentre per il maggiore ci vorrebbe un villain d’eccezione, come l’Al Pacino dei tempi d’oro. Per il ruolo di Daniel vedrei bene Jared Padalecki, anche se forse Sam Winchester è troppo alto per come ho immaginato il figlio del boss.
La trama del libro presenta un’esperienza diretta che hai voluto raccontare perché particolarmente importante per te?
Be’, a livello inconscio – e neanche tanto, a pensarci bene – per me era importante esorcizzare la paura di vedere un familiare in coma. Vedere un proprio caro vivo ma attaccato alle macchine è qualcosa che ti cambia l’esistenza. Sei lì e cerchi di capire a cosa stia pensando, se è in qualche modo presente o se è soltanto in standby e alla fine vorresti soltanto poter fare qualcosa per riportarlo indietro. E invece sei lì, impotente, e puoi solo guardare e pregare.
C’è qualcosa che ti ha soddisfatto e resa orgogliosa di aver iniziato un percorso tanto complesso come la stesura di un libro? Una frase da te scritta, per esempio?
Be’, il vero motivo di orgoglio sarebbe riuscire a conquistare i lettori con le avventure di Katie, ma è presto per dirlo.
Hai avuto difficoltà durante la scrittura del manoscritto?
Qualcuna, soprattutto quando mi sono trovata ad affrontare i POV maschili. Sono le parti che hanno avuto bisogno di più lavoro perché non risultassero artefatte. Spero di esserci riuscita.
Cosa vorresti trasmettere principalmente ai tuoi lettori?
Mi piacerebbe riuscire a far provare loro quello che provano i miei personaggi. Mentre scrivo ciò che accade vivo in prima persona le loro sensazioni e le loro paura. Il mio obiettivo è quello di ottenere lo stesso risultato con i lettori e questo al di là della vicenda raccontata (che spero comunque risulti avvincente!).
Quali sono i tuoi autori preferiti? Qualcuno di questi ha saputo ispirarti?
Ti cito le mie tre autrici preferite che sono Patricia Cornwell (anche se gli ultimi romanzi mi hanno lasciato un po’ l’amaro in bocca), Kathy Reichs e Karin Slaughter. Ma cerco di imparare da qualunque libro mi capiti tra le mani (e sono parecchi).
Anticipazioni su tue opere future?
Sto lavorando al seguito di The Gift, per il momento ancora senza titolo. A occhio e croce dovrebbe venire fuori una storia parecchio più lunga rispetto al primo volume.
Dicci qualcosa che ancora non ti è stato chiesto.
Vediamo… non mi avete chiesto nulla della copertina italiana, ma penso sia fantastica e racchiude alla perfezione il concetto di perdersi in una mente altrui. Non avrei potuto chiedere di meglio e non posso far altro che ringraziare Circecorp Design per l’ottimo lavoro.
Grazie mille per averci dedicato parte del tuo tempo. In bocca al lupo per il tuo debutto letterario!
Grazie infinite a te per avermi ospitata e per il tuo tempo!
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