La protagonista del nuovo romanzo di Simona Soldano è Martina, che per una serie di sfortunati eventi si trova coinvolta nelle indagini di un omicidio ricoprendo il ruolo di investigatrice per caso. Esistono altri libri con la stessa premessa? Scopriamolo insieme.
“Miss Marple. I delitti deliziosi” di Agatha Christie
Tutti i racconti che vedono come protagonista Miss Marple, la dolce, un po’ svagata anziana signora della provincia inglese che risolve con acume i delitti più misteriosi, sono racchiusi in questo libro dal formato importante nel quale la vocazione narrativa della Regina del Giallo si esprime al suo meglio.
“Un delitto sotto l’albero. La signora in giallo” di Jessica Fletcher e Jon Land
Con i lavori di ristrutturazione della sua adorata casa quasi completati, Jessica Fletcher è di ottimo umore e pronta a celebrare il Natale. La gioiosa atmosfera festiva viene però spezzata da una scoperta inquietante: dal terreno della sua proprietà emergono delle ossa. A quanto pare, non risalgono tutte alla stessa epoca; tuttavia, Jessica sospetta che, nonostante i secoli che li separano, i resti possano essere collegati. Quando il reporter Tad Hollenbeck viene assassinato, gli omicidi non sembrano destinati a rimanere nel passato. Più indizi, o meglio, più cadaveri fanno una prova e mentre Jessica scava in profondità per trovare la connessione tra quelle ossa e la morte di Tad, tutto pare ricondurre a un mistero che ha a lungo tormentato Cabot Cove. Anche l’idilliaca cittadina del Maine nasconde un oscuro segreto e Jessica dovrà riportarlo a galla per salvare il Natale ed evitare che sia anche l’ultimo per lei.
“Il nodo Windsor. Sua Maestà la regina indaga” di S. J. Bennett
È un mite inizio di primavera al castello di Windsor e la regina Elisabetta si sta preparando per le celebrazioni del suo novantesimo compleanno. Le attività tuttavia sono bruscamente interrotte non appena il giovane pianista russo che ha deliziato gli ospiti la sera precedente viene ritrovato cadavere, completamente nudo, appeso in camera sua con la cintura della vestaglia. Quando le indagini si concentrano sulla servitù, la regina capisce che la polizia sta seguendo la pista sbagliata. Con l’aiuto dell’inesperta ma solerte assistente Rozie Oshodi, appena assunta dopo una breve carriera come bancaria e tre anni trascorsi nella reale artiglieria, Sua Maestà decide di vederci chiaro, dando finalmente spazio alla grande passione che coltiva segretamente fin da ragazzina, quella dell’investigazione.
“L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome” di Alice Basso
Dietro un ciuffo di capelli neri e vestiti altrettanto scuri, Vani nasconde un viso da ragazzina e una innata antipatia verso il resto del mondo. Eppure proprio la vita degli altri è il suo pane quotidiano. Perché Vani ha un dono speciale: da piccoli indizi che sembrano insignificanti, coglie l’essenza di una persona, riesce a mettersi nei suoi panni, pensare e reagire come avrebbe fatto lei. Un’empatia profonda, un intuito raffinato, uno spirito di osservazione fuori dal comune, sono le sue caratteristiche. E di queste caratteristiche ne ha fatto il suo mestiere: Vani è una ghostwriter per un’importante casa editrice. Scrive libri per altri. L’autore le consegna la sua idea, il materiale su cui documentarsi e lei riempie le pagine delle stesse identiche parole che avrebbe utilizzato lui. Un lavoro svolto nell’ombra. E a Vani sta bene così. Anzi, preferisce non incontrare di persona gli scrittori per cui lavora. Fino al giorno in cui il suo editore non la obbliga a fare due chiacchiere con Riccardo, autore di successo in preda ad una crisi di ispirazione. I due si capiscono al volo e tra loro nasce una sintonia inaspettata fatta di citazioni tratte da Hemingway, Fitzgerald, Steinbeck. Una sintonia che Vani non credeva possibile. Da tempo ha smesso di credere che potesse capitare anche a lei. Per questo sa di doversi proteggere perché dopo aver creato insieme un libro che diventa un fenomeno editoriale senza paragoni, Riccardo sembra essersi dimenticato di lei. E quando il destino mette in atto il suo piano imprevisto e fa incrociare di nuovo le loro strade, Vani scopre che in amore nulla è come sembra. Questa volta è difficile resistere a Riccardo e a quell’alchimia che pare non esser mai svanita. Proprio ora che Vani ha bisogno di tutta la sua concentrazione, di tutto il suo intuito. Un’autrice per cui sta lavorando è stata rapita e la polizia vuole la sua collaborazione. Perché c’è un commissario che ha riconosciuto il suo talento unico e sa che solo lei può entrare nella mente del sequestratore. Come nel più classico dei romanzi Vani ha davanti a sé molti ostacoli. E non c’è nessuno a scrivere la storia della sua vita al posto suo, dovrà scegliere da sola ogni singola parola, gesto ed emozione.
“Agatha Raisin e la quiche letale” di M.C. Beaton
Agatha Raisin, cinquantenne dal carattere difficile, decide di cambiare vita: chiude la società di PR, che le ha permesso di guadagnare un bel po’ di soldi, lascia Londra e si trasferisce nei Cotswolds, un’area di pittoresca bellezza nel cuore dell’Inghilterra. Carsely, il piccolo e perfetto villaggio dei suoi sogni, è sublime: gli abitanti sono stravaganti e gentili, il cottage comprato da Agatha è scomodo al punto giusto, abbondano i vestiti a fiori, tipo Laura Ashley, e la cordialità è un po’ di facciata. A Londra non si era accorta di non avere amici, ma giunta a Carsely si ritrova sola e isolata. Donna attiva e prepotente, Agatha non si accontenta di inserirsi nella nuova comunità ma vuole diventare anche popolare. Come fare? Partecipare a una gara culinaria. E se non si è in grado di cucinare? Andare a Londra e comprare un’ottima quiche. E se il giudice della gara muore mangiando la quiche? Ingiustamente accusata di aver provocato una morte e giustamente additata per aver imbrogliato, Agatha investiga.