Gli attentati di Parigi del 13 novembre 2015 sono stati una serie di attacchi terroristici di matrice islamica sferrati da un commando armato collegato all’autoproclamato Stato Islamico, comunemente noto come ISIS, che li ha successivamente rivendicati; gli attacchi armati si sono concentrati nel I, X e XI arrondissement e allo Stade de France, a Saint-Denis, nella regione dell’Île-de-France.
Gli attentati sono stati compiuti da almeno dieci persone fra uomini e donne, responsabili di tre esplosioni nei pressi dello stadio e di 6 sparatorie in diversi luoghi pubblici della capitale francese, tra cui la più sanguinosa è avvenuta presso il teatro Bataclan, dove sono rimaste uccise 90 persone. Si è trattato della più cruenta aggressione in territorio francese dalla seconda guerra mondiale e del secondo più grave atto terroristico nei confini dell’Unione europea dopo gli attentati dell’11 marzo 2004 a Madrid.
Mentre gli attacchi erano ancora in corso, in un discorso televisivo il presidente francese François Hollande ha dichiarato lo stato di emergenza in tutta la Francia e annunciato la chiusura temporanea delle frontiere.
Negli attacchi sono rimaste uccise 130 persone e ferite tra 352 e 368 (tra cui un poliziotto della B.R.I. ferito da una pallottola vagante alla mano sinistra durante il raid nel Bataclan), di cui 80 portati all’ospedale in gravi condizioni. 90 persone sono morte al teatro Bataclan, 13 al Le Carillon e al Le Petit Cambodge, 5 al Café Bonne Bière e a La Casa Nostra, 21 a La Belle Équipe e 1 allo Stade de France. Le vittime erano di 26 diverse nazionalità. Uno dei feriti è poi deceduto, portando così il numero totale di morti a 130.
In senso antiorario: scena dell’attentato in Boulevard Voltaire, forze di polizia in rue de la République Saint-Denis dopo il raid di Saint-Denis, furgoni della polizia al Bataclan il mattino seguente, manifestazione di cordoglio pubblico, la Tour Eiffel illuminata coi colori nazionali francesi in memoria delle vittime
Il critico musicale del periodico Les Inrockuptibles Guillaume B. Decherf, il dirigente della casa discografica Mercury Records France Thomas Ayad, il giovane musicista e compositore Christophe Lellouche e il manager degli Eagles of Death Metal Nick Alexander sono fra le vittime dei terroristi islamici nel Bataclan. Alcuni sopravvissuti soffriranno del disturbo post traumatico da stress.