“Come petali nel vento” è la storia generazionale che unisce una nonna alle sue nipoti attraverso un argomento particolare e importante: come risparmiare e spendere i propri soldi. Un tema caro, su cui diverse personalità giapponesi hanno detto la loro nel tentativo di aiutare chi non si sente in grado di gestire il “vil denaro”.
Hika Harada ci mette del suo attraverso una storia che vorrebbe essere poetica, emozionante e soprattutto d’ispirazione, cercando di far empatizzare il pubblico con i suoi personaggi. Così, facciamo la conoscenza delle sorelle Miho e Maho, unite dal sangue ma per il resto due mondi completamente all’opposto.
Lo si evince anche dal modo in cui, col tempo, decidono di gestire le proprie finanze e la propria vita: se da un lato Maho risparmia in un modo che noi definiremmo convenzionalmente coscienzioso, Miho non si cura di questo e ogni occasione è buona per lei per “spendere e spandere”. Le conseguenze nella loro vita adulta arrivano a stravolgerle, in un modo o nell’altro, riportandole alle origini, agli insegnamenti di nonna Kotoko, alle radici della loro famiglia e a quel prezioso taccuino che hanno visto tra le sue mani per una vita.
Il romanzo vorrebbe elevare le proprie figure femminili a simbolo associato alla personale libertà economica. Vorrebbe essere d’aiuto e vorrebbe sanare con una storia in grado di scaldare il cuore. A mio avviso, purtroppo, non è un libro perfetto: uno stile non proprio scorrevole e le argomentazioni non eviscerate nel migliore dei modi hanno come conseguenza una lettura ardua, quasi da manuale di economia più che da romanzo.
Il che è un peccato, perché come storia famigliare avrebbe potuto essere molto valida, se non fosse per un’esecuzione poco convincente. Se riuscite a superare queste difficoltà, però, potrete godere di un libro senza pretese e pieno di consigli utili, in pieno stile nipponico.