Seguo le attività letterarie di Carla Maria Russo da anni e, finalmente, riesco a trovare un’occasione per leggere un suo romanzo. Occasione ghiotta, quella di “Cuore di donna”, che mi ha dato conferma della fama dell’autrice e dell’amore che provano i fan nei confronti della sua scrittura.
Ambientato a cavallo tra Italia e New York sul calare del 1800, il romanzo ci presenta Maria Inez, una donna che prima di diventare tale è stata abbandonata in un orfanotrofio e adottata da una madre che non disdegna le punizioni corporali e a combinare per lei il matrimonio.
La conosciamo in un giorno come tanti, ma che come tanti non lo è affatto: è il giorno in cui viene arrestata con la colpa di avere ucciso il marito. La condanna a morte è immediata e tristemente scontata e dal carcere di Sing Sing attende rassegnata la sua ora.
Questo fino a che non incrocia il destino di Ann Bennet, una ventiseienne che prende a cuore la sua situazione e cerca di difenderla in tribunale. Non se ne sentono ancora tante, di donne avvocato, ma la sua determinazione è bruciante e d’ispirazione tra le pagine.
Ann non ha vita facile, specie per la carriera che ha deciso di intraprendere. Senza il supporto dei cari, lotta per affermarsi negli studi legali nonostante nessuno voglia assumerla. Perché è donna. Perché, peggio ancora, vuole essere un avvocato.
Susan Anthony, presidente della National American Women Suffrage Association, le offre l’occasione della vita proponendole di difendere Maria Inez, mentre tutti sembrano andarle contro. Una situazione diversa ma al tempo stesso simile. Ann non può non accettare il caso e far emergere finalmente la verità.
Vengono quindi messe in contrapposizione le due protagoniste, tanto diverse ma in grado di guardarsi negli occhi e comprendersi a vicenda. Carla Maria Russo è un’esperta dei romanzi storici: la sua cura per il dettaglio è encomiabile e il modo in cui tutto viene reso realistico rende ancora più appagante la lettura.
L’autrice ha preso ispirazione da una storia vera per il suo “Cuore di donna”, attraverso cui fa emergere delle tematiche profonde e delicate, affrontandole con estremo rispetto. Senza problemi posso affermare che questo sia un libro fortemente femminista, in grado di parlare per tutte coloro che non hanno avuto una voce.